REDAZIONE MASSA CARRARA

Una montagna da salvare. Ecco alpeggi e bivacchi

Ieri il taglio del nastro ai rifugi dei Tornini, di Garbia, di Baton e dei Fagianelli. Il sindaco Guastalli: "Un modo per recuperare la nostra identità di comunità".

Una montagna da salvare. Ecco alpeggi e bivacchi

La valorizzazione del territorio e la vocazione per il turismo, passano anche dalla salvaguardia della montagna. E ieri mattina tutti i presenti all’inaugurazione degli alpeggi dell’Arpa, l’arco appenninico afferente il Comune di Bagnone inserito nel Parco dell’Appenino Tosco Emiliano e nell’Area Mab Unesco, hanno potuto vedere coi propri occhi la bellezza di posti incontaminati. Quasi un milione di euro è servito per recuperare e mettere a sistema gli alpeggi e i bivacchi dei Tornini, di Garbia, di Baton e dei Fagianelli e la viabilità che ne consente l’accesso. Arriva quindi a chiusura un impegno decennale che ha coinvolto più mandati amministrativi comunali e la Regione Toscana. All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Bagnone Giovanni Guastalli, la Regione Toscana con l’assessore Stefania Saccardi, il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano con Fausto Giovanelli, il presidente Cai di Bagnone Federico Santini, Sigeric con Pierangelo Capponi e infine il gruppo Alpini di Bagnone con Edamo Barbieri. "Inauguriamo un progetto iniziato nel 2009 – ha esordito Guastalli – che riguarda non solo i Tornini, ma anche altri luoghi della nostra montagna. Tanti gli interventi portati a termine, un modo per recuperare la nostra identità di comunità".

"L’ingresso di Bagnone nel Parco – ha aggiunto Giovanelli – è stato un momento di arricchimento importante, ha un patrimonio da valorizzare. L’uso dei bivacchi è il primo modo moderno di recupero del patrimonio, sono la porta di accesso alla montagna". Non poteva mancare l’ex sindaco Gianfranco Lazzeroni, che ha cominciato l’opera e ha fatto un lungo excursus dei lavori portati avanti nel corso degli anni. Caponi di Sigeric ha invece evidenziato il valore turistico della Lunigiana, legato non solo ai servizi, ma soprattutto alla credibilità e alla comunità reale che vive il nostro territorio e piace molto ai turisti che lo frequentano e possono definirlo una seconda casa. Santini del Cai ha raccontato l’impegno profuso dal gruppo nella salvaguardia della montagna e della sentieristica, ma soprattutto ha espresso la volontà di far diventare il bivacco dei Tornini punto di riferimento, accessibile a tutti, mentre Barbieri ha fatto un passo indietro nel tempo: era stato lui, circa 40 anni fa, il primo a tracciare la strada per arrivare al rifugio. Ed era stato molto faticoso, sentendo i suoi racconti di allora.

"L’intervento – ha chiuso poi la Saccardi – è frutto di un lungo lavoro che ha visto impegno e collaborazione di enti e associazioni, le inaugurazioni sono un punto di partenza, non di arrivo. In questi anni ho capito che il sistema si tiene se tutte le parti che lo compongono si tengono. La Toscana è la regione più boscata d’Italia: aspetto positivo per la salute del nostro pianeta, però ha bisogno di attenzione e cura".

Monica Leoncini