Una massese alla guida del consiglio di amministrazione di Lama

Francesca Mazzocchi è la prima presidente donna della cooperativa che fattura più di 3 milioni all’anno

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Una massese alla guida del nuovo Consiglio di amministrazione di Lama, l’impresa sociale che compie 15 anni, social business che a Firenze lavora per lo sviluppo sostenibile, l’innovazione sociale e la rigenerazione urbana. Si chiama Francesca Mazzocchi: classe 1978, nata a Pietrasanta e cresciuta a Massa è diventata la prima presidente di Lama Impresa Sociale. Dopo gli studi classici al liceo Rossi di Massa ha conseguito una laurea in Scienze Politiche all’università di Pisa, un master in progettazione europea per lo sviluppo locale ed uno in strategia aziendale. Ha lavorato per 13 anni come manager in un’associazione di categoria regionale e collaborato con varie istituzioni, tra cui presidenza del Consiglio dei ministri e Regione Emilia-Romagna; ha scritto su varie testate online, tra cui Nova Sole 24 Ore e Gli Stati Generali. Da sempre impegnata politicamente e civicamente, da 4 anni in Lama dove ricopriva il ruolo di responsabile comunicazione e relazioni esterne, è diventata la prima presidente donna della Cooperativa. Con Mim-Made in Manifattura, la società di scopo 100% di Lama che gestisce l’attivazione temporanea degli spazi di Manifattura Tabacchi Firenze e con il 19% di Impact Hub srl società benefit, nuova compagine nata dalla fusione degli Impact Hub di Milano, Torino e Firenze, oggi Lama con 28 tra soci, dipendenti e collaboratori, il 90% di laureati, il 67% di donne e 35 anni di età media è il centro di una piccola costellazione imprenditoriale che nel 2021 chiude fatturati per un ammontare complessivo di oltre 3 milioni. Sono molti i progetti portati avanti da Lama sul territorio in questi anni su numerosi temi tra cui lo sviluppo locale, la formazione e capacitazione giovanile. Il lavoro di Lama si è allargato all’Italia e all’Europa lavorando con il Comune di Milano, l’impresa sociale Con i Bambini, Coop Alleanza 3.0, il Gruppo Unipol, il Ministero per lo sviluppo economico, la Commissione Europea e la Banca Mondiale per citarne alcuni.