
Due bidoni stracolmi, con i sacchetti dei rifiuti che tracimano per mezzo metro. Intorno un disastro: scatoloni, giochi e attrezzatura varia. Plastica, ingombranti, sacchi neri in parte sigillati che potrebbero contenere di tutto, pieni fino all’orlo e rigonfi. Altri già strappati, magari da animali in cerca di cibo o semplicemente dal lancio di altri rifiuti sopra. E’ una cartolina da incubo quella che si è presentata davanti agli occhi martedì a chi si trova a percorrere via Capannelle. Nella zona di Prati della Ciocca, a pochi metri dallo stabilimento di Evam dove si imbottiglia l’acqua di Massa forse più conosciuta e apprezzata.
Ma non c’è rispetto per l’eccellenza. Tanta inciviltà è certo, perché è impossibile negare la ‘migrazione’ dei rifiuti, trasportati qui da chi non vuole adeguarsi alla raccolta differenziata porta a porta. Dalla quantità di rifiuti e dai cassonetti stracolmi sembra anche che qui il passaggio dei camion stia andando a rilento perché parecchio materiale sembra attendere da tempo e ormai c’è una discarica a cielo aperto lungo una delle strade che attraversano le montagne apuane più frequentate.