
Un tuffo nelle acque del Renara per sfuggire al caldo estivo (foto d’archivio)
Massa, 19 maggio 2020 - Siamo nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria: il nostro Paese lentamente sta uscendo dal lokdown ed è stata concessa ai cittadini la libertà di spostarsi, ma sempre con la massima cautela. Siamo in un passaggio molto delicato, per molti più difficile della quarantena, sicuri nelle proprie case. Ma dobbiamo affrontare la realtà e ripartire. Dunque, la stagione estiva ormai è alle porte, le spiagge riapriranno ma non sarà come prima: il mare non sarà per tutti, anche e soprattutto dal punto di vista economico. Fortunatamente abbiamo altre risorse, noi apuani, risorse rigeneranti per affrontare l’afa estiva: i fiumi e i torrenti delle nostre montagne. In primis, il torrente Renara, affluente del Frigido, che bagna tutta la vallata dei "Canali". Richiama in estate moltissime persone per un tuffo nelle limpide acque delle pozze naturali e talvolta, artificiali. Nei fine settimana, sabato e domenica, fino all’estate scorsa era difficile trovare uno spazio libero, meglio un "sasso" libero dove stendere un telo di spugna. Con le restrizioni che ancora ci obbligano a mantenere le distanze fisiche e a indossare mascherine quando c’è gente, anche per goderci la freschezza delle acque del fiume Renara dovremo mettere a fuoco il buon senso e il rispetto degli altri, per la salute di tutti. Ma vediamo il nostro torrente. Lungo le sue sponde, dalla sorgente fino alla confluenza con il Frigido, negli anni sono sorti veri e propri accampamenti con tanto di cucine attrezzate, salottini, verande e vari comfort tra le fronde fitte della vegetazione: una sorta d architettura povera, messa in piedi con materiale di risulta proprio per durare l’arco di un paio di mesi, quelli della calura estiva. Ciò dimostra che il torrente Renara è il fiume dei massesi per eccellenza, l’alternativa facile al mare, luogo di divertimento per i bambini e posto di ritrovo per tantissime famiglie. Tuttavia il problema è sempre stato proprio quello dei baracconi e gazebo costruiti lungo le sponde, strutture abusive sorte come funghi nel corso degli anni. Il tutto in spregio alle leggi in materia di sicurezza e ambiente, in spregio alle più elementari norme di buonsenso e di rispetto per la natura. Anche il fiume Frigido, partendo dal punto in cui si incontra con il torrente Renara e risalendo verso monte, offre numerosi spazi con pozze dove poter trascorrere un pomeriggio tranquillo, immersi nella natura. Sono luoghi magici, di un fascino contagioso: l’importante è rispettare l’ambiente, evitare accumuli di plastica e rifiuti, evitare di costruire capannoni lungo i corsi d’acqua. Anche in queste uscite all’aria aperta, si deve sempre tener presente che il Covid 19 non è ancora sconfitto e che è necessario adottare la massima prudenza. Angela Maria Fruzzetti © RIPRODUZIONE RISERVATA a