DANIELE ROSI
Cronaca

Animosi Per Caffaz il bando è ’sospetto’

Oltre a parlare di "illegittimità del mancato requisito della laurea", il consigliere sottolinea l’indirizzo mail sbagliato: "Un caso?"

Il Comune ha pubblicato un bando per la nomina di un direttore del Teatro Animosi

Il Comune ha pubblicato un bando per la nomina di un direttore del Teatro Animosi

Non trova pace il concorso per la nomina di un direttore del Teatro Animosi. Dopo la pubblicazione del bando che ha tra i requisiti richiesti il diloma superiore e non la laurea, il consigliere di opposizione Simone Caffaz aveva tuonato che così non va, ritenendo inammissibile che un direttore di un ente culturale così importante non avesse la laurea. Adesso, sospettando che il requisito non fosse richiesto dall’amministrazione comunale per cucire addosso a un candidato già individuato il bando, Caffaz sottolinea che l’indirizzo mail per inviare le domande è sbagliato.

"La scorsa settimana – scrive in una nota – avevo evidenziato l’inopportunità (e probabilmente anche l’illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse la laurea: chiunque viene chiamato a ricoprire ruoli direttivi nel settore pubblico deve possederla per legge. Risulta evidente che quando i bandi richiedono requisiti in modo incomprensibile aumentano in me, che sono un malpensante, i sospetti che qualcuno conosca già il nome del vincitore. Ho segnalato senza successo in Comune la strenezza non ricevendo soddisfazione, l’ho fatto presente sulla stampa. Tuttavia una buona parte dei bandi pubblicati dall’amministrazione Arrighi – prosegue l’invettiva di Caffaz – hanno dato adito a polemiche e dubbi. In quello per la direzione del teatro c’è un altro elemento che ci trasmette la “fatica” che viene fatta anche a gestire l’ordinaria amministrazione. Il bando comunicava l’indirizzo a cui inviare le domande: [email protected]. Peccato che a chi ha inviato il proprio curriculum l’email sia tornata indietro perché l’indirizzo pubblicato era sbagliato contenendo una lettera in più. Quello corretto è: [email protected] (senza la “r” dopo “poste”). Non sanno neppure fare copia e incolla di un indirizzo email. Io però non sono d’accordo: un errore del genere non dovrebbe capitare. Tuttavia, quando succede si fa un comunicato stampa, ci si scusa e si fa un errata corrige anche sui canali social (ci sono consulenti pagati per questo). Invece no. Per la conclamata idiosincrasia della sindaca ad ammettere errori, insuccessi e colpe hanno corretto l’indirizzo sul bando senza comunicare l’errore. “Meno siamo, meglio stiamo”, cantava Renzo Arbore in un vecchio spettacolo teatrale. Ecco – conclude Caffaz – , la sensazione in questo bando è proprio questa. Possibilmente senza laurea".