"Un progetto per il verde del futuro" Agronomi al lavoro sulle piante cadute

Intanto Legambiente suggerisce uno studio sulla scelta degli alberi più adatti a ogni area "per evitare nuove emergenze"

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Non motoseghe, ma un nuovo modo di pensare il verde urbano. Le immagini dei danni provocati dalla tempesta dello scorso 18 agosto in tutta la città, e in particolare a Marina, sono ancora ben vive nella memoria di tutti, ma proprio per evitare che scene del genere si possano ripetere in futuro adesso Legambiente invita l’amministrazione a ripensare il proprio piano del verde così che "pianifichi in modo scientifico il futuro delle aree comunali". Nessuna decisione dunque sulla scia dell’emotività, ma ripensare per ogni zona cittadina quali piante piantare, quali sostituire e quali conservare. "La nostra proposta è di analizzare lo stato di tutte le alberature, scegliendo le specie adeguate per ciascun ambiente. Nelle strade, nei parcheggi e nelle vicinanze di edifici, il pino potrà essere sostituito da altre alberature adeguate – spiegano dal cigno verde -. Fanno eccezione i pini lungo le due principali vie d’ingresso turistico, l’Aurelia e viale Colombo, in cui dovranno essere ripiantati pini domestici, sostituendo anche le palme di recente impianto, per il valore identitario nazionale assunto nei secoli dal pino italico. Nel caso dell’Aurelia può essere sufficiente ripiantare pini a maggior distanza dalla carreggiata, mentre nel viale Colombo saranno necessari accorgimenti decisamente più importanti, come la realizzazione di un ampio substrato d’impianto di terra mista a ciottoli che sostengano il peso delle auto lasciando ampi interstizi in cui le radici possano svilupparsi senza essere sottoposte a pressione. Per le pinete proponiamo invece di andarle a ricostituire seguendo anche il criterio di aumentare la variabilità, quindi superando la monocoltura del pino e inserendo anche specie tipiche della flora mediterranea come leccio o quercia da sughero,e superando l’impianto a file regolari". Consigli pratici, dunque, che secondo Legambiente potrebbe consentire uno sviluppo non solo più armonioso, ma anche più sicuro del verde cittadino. "Se l’amministrazione deciderà di progettare secondo questi principi il verde urbano – concludono gli ambientalisti - sarà possibile garantire la sicurezza dei cittadini, rigettando l’idea che vede nelle piante solo un i pericolo, mentre deve essere chiaro che solo il verde può ridurre la temperatura in strade e piazze, abbattere l’inquinamento, il rumore e donare momenti di relax a tutti noi".

Intanto l’assessore Carlo Orlandi facendo il punto della situazione che vede l’amministrazione impegnata in una grave emergenza spiega che, dopo aver liberato le strade e riaperto scuole e cimiteri, adesso "il Comune intende avviare uno studio di fattibilità con manifestazione di interesse non solo per liberare le pinete dagli alberi caduti, ma anche con il sostegno degli agronomi ripensare al futuro del nostro verde pubblico. Una volta smaltiti i vecchi tronchi caduti, sarà il momento – ha concluso Orlandi – di pensare alle piantumazioni e alle essenze più adatte a ogni area secondo un progetto organico".