Un ospedale più attento ai bisogni dei ricoverati, e non solo dal punto di vista dell’assistenza medica. Lo chiede Franco Ceccarelli, da qualche giorno ricoverato al Noa: "Il mio mondo è diventato una parete gialla e un soffitto bianco – dice – essendo ricoverato in una stanza senza finestre. "Il cellulare non ha copertura sufficiente e i televisori non funzionano. Ho parlato con il personale e pare che da circa una ventina di giorni sia scaduto il contratto con la ditta che gestisce gli impianti e che abbia spento i segnali. Un momento di distensione potrebbe aiutare a sopportare meglio le terapie e a ottenere risultati migliori. Il personale è eccellente. Sono presenti a tutte le ore e disponibili in caso di necessità. Mancano però quegli accorgimenti utili a rendere le degenze meno angoscianti e aiutare i pazienti ad affrontare meglio la malattia".
Cronaca"Un Ospedale più Accogliente: la Richiesta di un Ricoverato"
"Un Ospedale più Accogliente: la Richiesta di un Ricoverato"
Un ospedale più attento ai bisogni dei ricoverati: mancano accorgimenti utili a rendere le degenze meno angoscianti. Personale eccellente, ma servono maggiori distrazioni per affrontare meglio la malattia.
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