Un murales dell’artistico per cercare il bello

Gli studenti del Gentileschi con gli artisti di Orticanoodles hanno affrescato una parete della scuola con la tecnica dello spolvero

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di Alessandro Salvetti

Un percorso pittorico e scultoreo, un primo passo verso la ricerca del bello. È stato inaugurato ieri il murales realizzato dagli studenti del liceo artistico ’Gentileschi’ sulle pareti dell’atrio della scuola, guidati dal collettivo Orticanoodles. Una grande opera, completata in una settimana dai ragazzi di quarta C, quinta C e D utilizzando la tecnica dello spolvero, che raffigura alcune delle più importanti sculture realizzate con il marmo di Carrara e che si inserisce in un progetto più ampio, iniziato con il murales dello Stadio del Marmi. L’obiettivo è quello di valorizzare il territorio attraverso l’arte con una mappa della città che indica tutti i murales presenti in centro. "È un’opera nuova – ha commentato la dirigente scolastica del Liceo di via Sarteschi, Ilaria Zolesi –, non la solita opera d’arte. È un po’ provocatoria come piace a noi perché l’arte deve suscitare anche smarrimento. La nostra scuola si è incamminata per cercare il bello e il nostro obiettivo è quello di far capire ai ragazzi che è un percorso che dura tutta la vita". Presente al taglio del nastro anche l’assessore alla Cultura, Gea Dazzi: "Da insegnante – ha detto – so la fatica che c’è nel pensare, progettare e portare a compimento opere importanti come questa. L’arte, in tutte le sue manifestazioni, può dialogare con il territorio perché è portatrice di messaggi". Il murales, finanziato da Regione Toscana, Provincia, Comune, Fondazione Marmo e Fondazione CrC, ha dato l’opportunità agli studenti di lavorare con artisti di spessore come Walter Contipelli e Alessandro Romanini di Orticanoodles, applicando, dopo la progettazione attraverso modelli 3D, la tecnica tradizionale usata anche da Michelangelo nella Cappella Sistina: "I ragazzi – ha sottolineato Camilla Bianchi, delegata della Provincia – hanno finalmente visto realizzarsi un loro progetto e potuto osservare come lavorano artisti importanti e molto professionali". "Siamo orgogliosi di aver finanziato questo progetto – ha aggiunto Bernarda Franchi, presidente della Fondazione Marmo – che fa parte di uno più ampio, importante per il mondo dell’arte e per le maestranze di Carrara. È anche un’occasione di scambio dopo i due anni di pandemia".