REDAZIONE MASSA CARRARA

"Un marchio per l’identità" Mirco Felici alla carica

Da Confartigianato si insiste per avviare il progetto di cui si parla da decenni "Un’idea già più volte affrontata in passato, ma che non è mai decollata"

"Un marchio per dire al mondo chi siamo". In occasione del forum delle città creative si è riacceso il dibattito sull’opportunità di andaraea creare un marchio per il ‘Made in Carrara’. Si tratta di un argomento più volte affrontato in passato, ma che poi non è mai decollato. Ora a rimetterlo al centro dell’agenda cittadina ci pensa Mirco Felici di Confartigianato."La rigenerazione è cultura, ma anche materia. Rilanciato il ruolo dell’artigiano dobbiamo dire al mondo che queste opere sono il nostro fiore all’occhiello, sono il frutto della nostra cultura, della nostra città, del nostro saper fare. Per questo bisogna rispolverare un’idea come quella del marchio ‘Made in Carrara’ - spiega Felici - . Spesso noi artigiani ci siamo sentiti a torto come l’anello debole della catena produttiva che si esprime a Carrara. A torto perché da secoli alcune delle cose più belle che si trovano nel mondo sono concretizzate dai nostri artigiani. E allora il problema è far sì che questo sforzo sia riconosciuto come tale, sia identificabile dall’esterno: questo ci è mancato negli ultimi decenni. Non sempre quel che è stato creato a Carrara è stato riconosciuto nel mondo come fatto a Carrara. E così succede che quel che viene fatto in altri paesi, peggio di noi, viene spacciato come nostro". E’ lo stesso scultore a ricordare come già negli anni scorsi qualcosa si era mosso in questa direzione proprio grazie all’iniziativa sua e dei suoi colleghi. "Noi artigiani siamo l’unica realtà che ha concretizzato l’idea tempo addietro quando un gruppo di laboratori elaborò e realizzò con la Camera di commercio un progetto che permetteva di marcare quel che facevamo tramite un marchio certificato in Svizzera. Un marchio che riconosceva che quell’opera era fatta a Carrara, con marmo di Carrara, prevalentemente a mano". Un’idea rivoluzionaria per la città che non ebbe sviluppi perché le sole micro aziende artigiane non potevano finanziare fino a fondo la promozione del marchio. "Mi auguro – dice ancora Felici– che da questo forum emerga la consapevolezza dell’importanza di quel che facciamo. In quest’ottica la robotica non va esorcizzata, è avanguardia preziosa e utile. Ma non commettiamo l’errore di far pensare al mondo che quel che si fa a Carrara lo fanno i robot perché un robot si può mettere ovunque e opera sempre allo stesso modo".