REDAZIONE MASSA CARRARA

Un bar ristorante per l’inclusione “Roba da matti“, si alza il sipario

Comano, domani l’inaugurazione del locale dove lavoreranno persone affette da malattie psichiatriche

Un bar ristorante per l’inclusione “Roba da matti“, si alza il sipario

Sarà inaugurato domani alle 17 il frutto del progetto di inclusione che vede protagoniste alcune persone affette da malattie psichiatriche assieme a operatori sociosanitari. Un bar ristorante a Crespiano, frazione di Comano, sulla strada provinciale 75: occuperà la sede di un locale storico del paese, mantenendone alcune tradizioni. L’attività sarà aperta da lunedì a venerdì, servirà colazioni, piatti caldi e il necessario per un brunch o un pic-nic, grazie all’asporto. Non mancheranno torte d’erbi, crostate e biscotti. Un punto di ritrovo per cittadini e una sosta strategica per coloro che visiteranno le zone limitrofe, fino al passo del Lagastrello.

L’iniziativa nasce dalla volontà della struttura di assistenza sociosanitaria Villa Verde, che ha sede a Comano, di coordinare un’iniziativa che consenta ai propri ospiti di trovare un impiego, vivere e integrarsi. Il progetto prende le mosse dalla collaborazione con l’Asl Toscana Nord-Ovest, di cui Villa Verde è struttura convenzionata, e la Regione che attraverso bandi specifici incentiva l’occupazione di persone con diverse disabilità, tra cui quella psichiatrica. "Ci siamo preparati per alcuni mesi e finalmente saremo operativi da questa settimana – spiega Arianna Maggiani, coordinatrice dei servizi assistenziali della struttura – “Roba da matti“ nasce per eradicare i pregiudizi sulle malattie della psiche e la diffidenza sociale che ne deriva. Stiamo dando vita a un unicum, esistono già progetti di inclusione sociale per le disabilità ma nel territorio che comprende la nostra provincia è la prima attività che coinvolge direttamente persone affette da disabilità psichiatrica". Le persone che lavoreranno al bar ristorante sono per ora una decina, tutte ospiti di Villa Verde, che da quasi 50 anni si occupa di assistenza alla persona. L’iniziativa potrà essere estesa a quanti abbiano necessità di recupero e inclusione sociale.

Ognuno opererà secondo le proprie caratteristiche personali con turni e fasce orarie consone ai bisogni specifici. Per cogliere lo spirito di “Roba da Matti“ è eloquente la storia di una delle future impiegate, un lungo percorso verso la convivenza con la propria malattia, la schizofrenia, e l’isolamento che ne è derivato. Proveniente da una famiglia disagiata, per quasi 50 anni ha vissuto solo in strutture, sempre assistita, mai autonoma. Da domani un nuovo inizio, la collaborazione attiva con gli altri e il contatto diretto con quanti decideranno di fermarsi nel bar ristorante. "Le persone affette da malattie psichiatriche sono state sempre chiuse nella loro disabilità e rinchiuse nei manicomi", dice Maggiani "Quest’anno è il centenario di Franco Basaglia, il primo che ha squarciato il velo del pregiudizio e modificato radicalmente il modo di approcciarsi a tali disturbi, mettendo al centro la persona e le sue necessità. Oggi parliamo di aiuto a convivere con la malattia, aiuto a superare gli ostacoli che ne derivano tramite l’inclusione. È necessario dare, a chi ne è affetto, risposte concrete facendoli sentire utili agli altri. Un lavoro vero è formula massima di inclusione sociale. "È necessario anche l’atteggiamento contrario, essere aperti e non prevenuti nei verso le malattie psichiatriche, smetterla con la diffidenza e la paura". “Roba da Matti“ si prospetta presidio sociale, territoriale, polo di inclusione e progresso.

Emma Traversi