FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Ugo Pisa, passerella addio: il dolore per un simbolo caduto. L’identità di oltre un secolo

La rabbia del Comitato in difesa dell’ex colonia: "Nessuno ha ascoltato i nostri appelli". Le ruspe a Marina hanno seminato sconforto e paura di una nuova cementificazione

Carrara, 8 maggio 2024 - Un graffio sulla tela, la firma dell’artista, quella pennellata più viva e accesa che attira lo sguardo e la riflessione. Era questo e molto altro agli occhi di architetti, storici e tanti massesi la passerella dell’ex colonia Ugo Pisa.

Da decenni sovrastava il viale litoraneo per collegare i due edifici, quello fronte mare e quello dentro al parco. Una struttura definita a ‘cavalletto’, simbolo di un’epoca passata e testimone di una visione della costa e del suo futuro che non si è mai davvero realizzata. Una visione che con il tempo si è annebbiata fino a degradarsi anno dopo anno, per cadere a pezzi come i calcinacci che ormai da tempo crollavano a terra dalla passerella come da gran parte di quel che restava dell’Ugo Pisa. Ha resistito, puntellata con pali di ferro e acciaio, pure per troppo tempo.

Ugo Pisa, passerella addio
Ugo Pisa, passerella addio

Ieri l’ultimo atto: le ruspe finanziate con la benzina del Pinqua e sguinzagliate dalle necessità del Pnrr in pochi attimi hanno abbattuto il cemento gonfio di salmastro e ricordi, strappando qualche lacrima e maledizione. Bene o male, in fondo, è solo questione di dove tira il vento, come insegnano i romani, oltre i cori da stadio rilanciati dai social, pro e contro la demolizione. La verità è che l’abbattimento della passerella rappresenta la fine di qualcosa.

Quel che diverrà, d’ora in poi, sarà altro da prima. Perché dei segni di quel passato, degli anni in cui sono sorte le colonie sulla costa apuo-versiliese, prima ancora dell’avvento del fascismo come testimoniava, la ex Ugo Pisa inaugurata nel 1913, qualcosa resta se pur ora monco. Lo ricordava non molto tempo fa l’architetto Paolo Camaiora: "La passerella aerea che collega i due corpi di fabbrica, è elemento identificativo e di alto valore storico".

Sono tre gli elementi caratterizzanti: il segno della Torre Fiat, il segno della passerella aerea della Ugo Pisa con il tratto sottostante del viale litoraneo, e il segno del lungo corpo di fabbrica della Colonia Torino. Sono la caratteristica principale di quanto edificato sulla costa fino al 1940". Ora ne mancherà uno, quella passerella a cavalletto che permetteva di spostare barelle e sedie a rotelle da un edificio all’altro senza attraversare la strada.

Passerella realizzata proprio immaginando sul viale a mare persino delle corsie preferenziali per le passeggiate in bicicletta. Visionaria nel concetto ma senza un futuro.

E’ un addio che trova i tristi saluti del Comitato Ugo Pisa: "L’aspetto del lungomare sarà diverso e quella passerella che dall’inizio secolo ha accompagnato i bambini malati dal sole della spiaggia fino all’ombra dei pini, che ha resistito a due guerre, immagine simbolo della nostra costa, non c’è più. Abbiamo provato in tutti i modi a chiedere il recupero e evitare una cementificazione, rivolgendoci a istituzioni locali, regionali, nazionali e pure europee. Purtroppo senza risultati in tempo utile per poter impedire questo insulto alla memoria, alla storia, alla cultura, all’identità del territorio e alla cittadinanza".