"Turismo di montagna, oasi del tritone un volano"

Ribolini, presidente dell’associazione Aquilegia: "Se ben promossa e valorizzata, favorirà lo sviluppo del territorio"

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L’interesse per l’oasi del tritone a Cava Valsora è cresciuta negli ultimi due anni. Un progetto che ha mosso i primi passi peraltro proprio sulle pagine de La Nazione e che con il tempo è diventato il simbolo di un tentativo di far conciliare, nei limiti del possibile, l’attività estrattiva con la tutela della biodiversità. Purtroppo ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che apra le sue porte al pubblico perché mancano alcuni dettagli. Ma la ditta concessionaria della cava ha già comunque realizzato le opere necessarie per visitarla, in particolare la lunga passerella in legno che arriva fin all’imbocco della grande vasca di acqua che ospita una grande colonia di Tritone Alpestre Apuano, specie rara e tutelata. E proprio questa sua caratteristica è stata l’inizio di una lunga battaglia per istituire un’oasi dedicata alla sua tutela contro la riattivazione della cava che si trova a poche decine di metri. Tutto è partito grazie all’impegno del presidente dell’associazione Aquilegia, Andrea Ribolini, che ora come tutti attende che l’oasi diventi davvero fruibile: "Mi auguro che possa diventare un’attrazione da mettere a sistema con le vicine realtà esistenti, come l’Orto Botanico e il Rifugio Città di Massa, ma non solo – ha detto – Se adeguatamente promossa e valorizzata, Valsora potrà contribuire allo sviluppo turistico della montagna. E’ vero, si inviteranno le persone a visitare una cava, ma non la cava in quanto tale, bensì una parte di essa dove non vi è attività estrattiva ed è in fase di attuazione un progetto di conservazione di un habitat di interesse comunitario, con le specie animali e vegetali che lo popolano".