ANDREA LUPARIA
Cronaca

Truffa sui rifiuti Processo verso la prescrizione

Il caso legato a un appalto del porto di Marina.

di Andrea Luparia

E’ iniziato ieri, nei fatti, il processo a carico di una donna accusata, in concorso con una sua amicacollega poi defunta, di aver violato gli obblighi contrattuali che la legavano, come ditta che aveva vinto una gara d’appalto, al porto di Marina di Carrara. Intendiamoci. I fatti risalgono all’ormai lontano 24 luglio 2014 e allora c’era anche l’Autorità portuale di Marina di Carrara (oggi assorbita da quella di La Spezia). Facile immaginare, quindi, che se in quasi nove anni la giustizia apuana non è riuscita ad andare oltre il rinvio a giudizio, la prescrzione non è lontana...Detto questo, facciamo un minimo di storia. La ditta in questione aveva firmato un contratto per la raccolta, il trasporto e il conferimento ad impianti di termovalorizzazione o di sterilizzazione dei rifiuti alimentari speciali prodotti dall’attività di cucina e ristorazione delle navi commerciali straniere provenienti da paesi comunitari ed extracomunitari in sosta nel porto di Marina di Carrara. In pratica doveva portare questi rifiuti nell’impianto di termodistruzione attivo in provincia di Pisa e solamente in via eccezionale, nell’impianto di sterilizzazione attivo in provincia di Livorno. Secondo la Procura della Repubblica di Massa, invece, le due imputate avrebbero "con mala fede ed inganno, eseguito il servizio violando gli obblighi contrattuali assunti". Il procedimento penale ha visto scendere in campo, oltre al Pubblico ministero e all’avvocato Dino Del Giudice (difesa), anche il rappresentante della parte civile, l’avvocato Pasquale Iodice a nome e per conto dell’Autorità portuale del Mar Ligure Orientale, porto di Marina di Carrara. Sarà comunque il giudice monocratico a stabilire chi ha torto e chi ha ragione, sempre che, ad un certo punto, non decida che il processo deve fermarsi per avvenuta prescrizione.