"Troppe morti sospette", Benedetti denuncia

Il consigliere del centro destra parla di decessi al Noa legati a virus e batteri contratti nella degenza

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Ha scritto alla Procura, al prefetto e ai parlamentari e politici di centro destra. Il consigliere del Comune di Massa, Stefano Benedetti denuncia una serie di morti sospette al Noa. In particolare riferisce di una serie di pazienti entrati con patologie risolvibili e deceduti per aver contratto virus e batteri letali. "Ritengo doveroso intervenire – scrive Benedetti sollecitando un’indagine –: si tratta di morti sospette avvenute dopo che i pazienti hanno contratto durante la degenza sanitaria i batteri clostridium difficile o klebsiella, tipi di batteri che possono causare diverse infezioni tra cui la polmonite, che nei malati gravi, con basse difese immunitarie e con patologie importanti e perfino negli anziani, possono portare alla morte. Qualche anno fa, dopo aver effettuato un sopralluogo al Noa – insiste Bendetti – insieme all’onorevole Deborah Bergamini, inoltrai alla Procura un esposto denunciando la morte sospetta di 80 persone, ma poi dell’indagine non si seppe più nulla. All’epoca il primario di Medicina confermò 37 decessi per un batterio intestinale. Preoccupava l’alto proliferare del contagio e temo che la stessa situazione si stia verificando in questi mesi. Negli ultimi giorni sono stato contattato da diverse famiglie allarmate: i propri cari erano entrati in ospedale con patologie diverse da quelle per le quali sono morti. Una donna anziana era stata ricoverata per una frattura del femore e Luigi Bertani stava bene e doveva essere dimesso, ma dopo aver contratto un batterio intestinale è deceduto. Dovrebbe essere accertato il lavoro di pulizia e di sterilizzazione dell’ospedale e soprattutto verificare la regolarità della manutenzione straordinaria e ordinaria dell’impianto interno di areazione, considerando che il Noa è privo di finestre e di aperture verso l’esterno". Da qui la richiesta di indagini per accertare l’esistenza di responsabilità e per verificare anche quanti sono stati i decessi causati dagli stessi batteri".