Trasporto, i sindacati si sono divisi. E sui bus gli autisti hanno paura

Nella provincia di Massa Carrara slitta lo sciopero organizzato da Cisl e Ugl, ma il futuro non è roseo

Luca Mannini, dipendente Ctt, è anche segretario Fit-Cisl

Luca Mannini, dipendente Ctt, è anche segretario Fit-Cisl

Massa, 11 gennaio 2019 - Il primo sciopero è slittato, il secondo ci sarà e comunque siamo al tutti contro tutti. E’ questo, in estrema sintesi, il clima che si respira tra autisti, controllori, operai e impiegati della Ctt. Domani, sabato 12 gennaio, era in programma lo sciopero proclamato da Fit - Cisl e Ugl. E’ stato rinviato perchè il 21 gennaio ci sarà lo sciopero generale proclamato, in tutt’Italia, da Cgil, Cisl e Uil. «La legge prevede che nel nostro settore tra uno sciopero e l’altro debbano trascorrere dei giorni – spiega Luca Mannini, segretario Fit-Cisl – e uno sciopero nazionale è prioritario rispetto a uno locale. Quindi siamo stati costretti ad annullare lo sciopero che avevamo organizzato e abbiamo fatto confluire le nostre motivazioni, tutte locali, nello sciopero nazionale».

In sostanza, il sospiro di sollievo degli studenti e dei pendolari che ogni giorno salgono sugli autobus durerà poco. Sabato i bus nella provincia apuana circoleranno normalmente ma il 21 gennaio sarà diverso. E non è detto che a febbraio non ci saranno nuove iniziative di lotta, indette a livello locale. Mannini ammette che questo periodo di tempo sarà utilizzato da Cisl, Ugl, Uil e Cgil per tentare di accordarsi. Ma il dirigente Cisl non appare ottimista. «In Ctt ormai le trattative con l’azienda vanno avanti su due tavoli paralleli ma separati. A un tavolo si siedono quelli della Cgil e della Uil, all’altro noi e l’Ugl. Chiaramente questa divisione non giova a nessuno, tantomeno ai lavoratori, ma non siamo stati noi a volerla. Ora – conclude Mannini – proveremo ad accordarci, a trovare un sintesi, ma non sarà facile».

I temi che Cisl e Ugl avevano portato al tavolo delle trattative con l’azienda e per i quali avevano proclamato lo sciopero sono tre. Il primo riguarda la sicurezza degli autisti e dei controllori. I dipendenti della Ctt e gli stessi passeggeri sono spesso aggrediti da viaggiatori che si rifiutano di pagare il biglietto. Negli ultimi bus comprati, nonostante le promesse dell’azienda, non ci sarebbe quanto chiesto dai sindacati per aumentare la sicurezza. Poi c’è il timore che i turni al volante, più pesanti di un tempo, possano portare a nuovi incidenti. Ed è stato appena introdotto nel codice penale “l’omicidio stradale“....

Infine c’è l’emergenza età: «I mezzi della Ctt che guidiamo hanno un’età media elevatissima – conclude Mannini – e non possono più garantire uno standard qualitativo adeguato. Basta vedere i guasti e tutte le corse che saltano...».