Tra i bancari c’è paura "Chiudono gli sportelli"

La possibile unione tra Unicredit e Mps potrebbe causare una “falcidia“. Sono a rischio ben 7 tra agenzie e filiali. Grido d’allarme dei sindacati

Migration

di Andrea Luparia

Sul posto di lavoro, oggi come oggi, la paura fa 90 e nella nostra provincia a far paura, tra i bancari, è il possibile “matrimonio“ tra Unicredit ed Mps. Per la banca senese sarebbe forse la salvezza ma la nostra provincia vedrebbe sparire diversi posti di lavoro. Per evitare doppioni, infatti, chiuderebbero filiali e agenzie. Guardiamo i dati. A Carrara, insieme, Mps e Unicredit hanno 5 sportelli, idem a Massa. Ad Aulla hanno 2 sportelli e altri ce ne sono sparsi in Lunigiana. Allargando lo sguardo, nella nostra provincia la banca più presente è Carige con ben 1​9sportelli, seguita a ruota da Credit Agricole con 14. Ma poi troviamo, per l’appunto, Mps con 13, seguita da Banco Bpm (7), Intesa San Paolo (7) e poi da Unicredit con 5. Chiudono questa graduatoria molto parziale Bnl (3), Mediolanum (3), Bper (2), Credem (1) Santander (1) e la Banca di Credito cooperativo. "A quanto ci risulta come sindacato, se l’operazione andrà in porto l’amministratore delegato di Unicredit ha già deciso che a Massa resteranno 2 sportelli e altrettanti a Carrara. In pratica di 10 ne resteranno solo 4 – spiega Bruna Massa, segretaria First Cisl Toscana Nord – . Ad Aulla di due ne resterà solo uno. Impossibile, per adesso, sapere il futuro degli sportelli sparsi negli altri comuni della Lunigiana ma quello che era a Bagnone ha già chiuso...". Poi la sindacalista fa notare che già ora la provincia apuana ha meno sportelli, in proporzione, del resto della Toscana. "Questa provincia ha oggi 79 sportelli bancari: per fare una proporzione con le altre province della Toscana sono 41 ogni 100.000 abitanti a fronte di una media regionale di 48...". Il motivo di questa carenza è semplice. La provincia meno ricca è quella che assicura meno impieghi, meno prestiti, meno movimenti bancari, quindi meno incassi. Alla fine Bruna Massa lancia una sorta di sos: "le preoccupazioni sindacali in caso di aggregazioni è che non considerando adeguatamente le specificità e considerando le persone come meri operatori fungibili tra di loro e senza dare valore alle relazioni si possa ancora una volta trovarci di fronte allo “spezzatino”, la vendita di blocchi di sportelli, già attuata da alcune aziende in passato, che comporta ripercussioni sulla clientela che rischia di perdere i riferimenti abituali e di incontrare difficoltà nel veder soddisfatte le proprie richieste. Nel caso poi di sovrapposizione di sportelli il rischio di chiusure o di successive rivendite per le norme antitrust si creano ancora disagi alla clientela e c’è un alto rischio – conclude la Massa – che vengano lesi i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori".