
Salvata dai carabinieri dopo che il marito le aveva promesso la morte certa. "Ti ammazzo davanti ai carabinieri, ti spacco la testa a martellate. Questa sera succede quello che deve succedere una volta per tutte". "Siamo dannati entrambi e io non troverò mai pace. Sai già quello che succederà questa sera". Queste le frasi che risuonavano nella testa della donna di 39 anni mente scappava di casa e cercava rifugio nella caserma dei carabinieri di via Chiesa. Lì la speranza di essere al sicuro da quel marito violento che aveva riempito il telefono di messaggi e minacce inequivocabili. Questo da quando la donna aveva messo fine alla relazione tumultuosa con l’uomo di 46 anni che mai si era rassegnato. Un po’ per paura un po’ per tutelare il bambino, la donna non aveva mai dato seguito alle denunce, ma trovandosi braccata si è rifugiata in caserma dove sono venuti presto alla luce i dettagli di un legame malato. Capito che la sua preda era in caserma il marito ha cercato di entrare e sfondare la barriera di militari che gli hanno impedito ulteriori follie. Fermato e perquisito, l’uomo è stato trovato in possesso di un grosso martello, con il quale avrebbe voluto dare seguito ai suoi folli propositi.
La donna tuttavia in caserma ha trovato personale preparato che ha ascoltato il racconto della disperata: da tempo era inseguita dal marito da cui aveva deciso di separarsi e che non aveva mai accettato la fine della relazione.
I carabinieri, coordinati dal maggiore Cristiano Marella, hanno risolto così un caso che poteva sfociare in un dramma della violenza di genere che poteva finire molto male. L’uomo quando ha saputo che la ex moglie stava andando a denunciarlo, si è precipitato in caserma con un grosso martello nascosto sotto il giubbotto, ma i militari dell’Arma appena hanno capito le sue cattive intenzioni, hanno fatto da scudo e alla fine sono riusciti ad evitare il peggio. Così L’uomo, operaio, residente nel centro storico, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile con l’accusa di atti persecutori, resistenza a pubblico ufficiale e porto illegale di arma impropria.
A confermare le intenzioni violente, oltre al martello, anche i numerosi messaggi e le telefonate che la donna ha fatto ascoltare in viva voce. "Ti ammazzo davanti ai carabinieri, ti spacco la testa a martellate". Calmate le acque, è stato informato nottetempo il pubblico ministero Giulia Giancola, che ha preso atto dei gravi reati che hanno portato all’arresto dello stalker. Successivamente, è stato verbalizzato il racconto della vittima, che è stato lungo e circostanziato. La 39enne ha descritto tutti i comportamenti persecutori subiti da parte del marito dopo la loro separazione, ma anche i maltrattamenti precedenti che avevano segnato la fine del loro matrimonio, fino ad arrivare al racconto delle recenti minacce di morte e degli immancabili appostamenti e pedinamenti che l’avevano costretta a cambiare le proprie abitudini di vita per la paura che l’uomo potesse perdere la testa e fare del male a lei, oppure al figlio. I militari dell’Arma hanno pure acquisito i messaggi inquietanti e deliranti che lo stalker ha inviato sul telefonino della ex poche ore prima di essere arrestato, contenenti le frasi sconcertanti.
L’uomo si trova tuttora in carcere a Massa, come stabilito dal giudice Dario Berrino che ha convalidato l’arresto.