REDAZIONE MASSA CARRARA

Teatro Ozpetek e la ’Magnifica presenza’

Il regista italo-turco torna al Guglielmi con il nuovo adattamento del suo celebre film. Appuntamento da venerdì a domenica

Teatro Ozpetek e la ’Magnifica presenza’

Dopo il successo di ’’Mine vaganti’, presentato anche al Guglielmi nella scorsa stagione, il regista Ferzan Ozpetek torna sul palcoscenico teatrale con un nuovo adattamento di uno dei suoi indimenticabili successi cinematografici, ’Magnifica Presenza’. L’appuntamento è per questo weekend – venerdì, sabato e domenica, alle 21 – al Teatro Guglielmi. E’ La storia di Pietro, un ragazzo catanese con aspirazioni d’attore, che si trasferisce a Roma e nella sua nuova abitazione la sua vita viene turbata da strane presenze, che solo lui può vedere. Si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui instaura un rapporto d’amicizia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi.

Ozpetek è un mago nell’intrecciare le trame narrative, mescolando abilmente realtà e finzione, sfide temporali e spaziali. Uno scenario maestoso, arricchito da una colonna sonora avvolgente, e un cast eccellente e affiatatissimo: Federico Cesari, nel ruolo principale, la fidata Serra Yilmaz, interprete di quasi tutti i suoi film, Tosca D’Aquino e poi ancora Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi e Fabio Zarrella. La produzione è del Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.

Dopo l’iniziale scontro, Pietro si affeziona allo strano gruppo al punto di assecondare la loro richiesta di cercare una loro compagna e sapere se sia scampata alla retata nazista di cui furono vittime. La compagnia infatti faceva parte della Resistenza e compieva azioni di spionaggio. Il viaggio nel passato porta a una nuova consapevolezza sia per i fantasmi (che teneramente ricordano quelli di ’Fantasmi a Roma’, con l’indimenticabile Edoardo De Filippo) che per il protagonista Pietro. Egli è un uomo solo, e forse, come suggerisce Özpetek, ha evocato quei fantasmi per lenire il peso della sua solitudine. Ma che importa? Per il regista italo-turco, realtà e fantasia si intrecciano come rami d’un albero millenario, tanto che il protagonista stesso riflette: “Non c’è niente di più naturale di una finzione reale”. Eppure, il tema della recitazione autentica rispetto alla realtà non costituisce l’unico filo conduttore di ’Magnifica presenza’. Gli attori, manovrati con destrezza, danzano su una trama intrisa di mistero e pathos.

Ma c’è qualcosa di più, qualcosa che risiede nell’animo di ogni personaggio, dietro le quinte, pronto a emergere e a svelare la sua essenza. Nel tessuto drammaturgico affiorano i temi cari al regista, vibranti di rispetto e accettazione delle diversità, specialmente in ambito sessuale. Qui, la convivialità e l’amicizia si ergono come pilastri, celebrati attraverso l’arte e la bellezza, come danze di luce sulle pareti di un teatro cosmico. Ma c’è un altro strato, ’Magnifica presenza’ svela nuovi contorni, intrecciando i fili del passato con le trame del presente. Padri fondatori ed eroi della Resistenza si sfiorano in un’epoca che sembra smarrita, soffocando la creatività come gli attori sepolti vivi nel loro nascondiglio.

L.C.