REDAZIONE MASSA CARRARA

Svelato ’Con-vivere’. Tempo di Cambiamento. Ceruti firma il festival

Il professore di filosofia è il nuovo consulente scientifico della kermesse. Dal Covid alle guerre, passando per il clima: come la società è mutata.

Svelato ’Con-vivere’. Tempo di Cambiamento. Ceruti firma il festival

Quest’anno a Con-vivere si parlerà di ‘cambiamento’. È questo il tema della diciannovesima edizione del festival della Fondazione Cassa di risparmio di Carrara, in programma nel centro città dal 5 all’8 settembre. Sarà l’occasione per approfondire l’argomento con esperti di livello nazionale, ma anche l’occasione per riflettere sui cambiamenti che riguardano l’umanità.

La consulenza scientifica di Con-vivere 2024 è stata affidata a Mauro Ceruti, docente di filosofia della scienza e direttore del Centro di ricerca sui sistemi complessi dell’università Iulm di Milano. Di ieri mattina la presentazione della nuova edizione a palazzo Binelli. Presenti il presidente della Fondazione CrC Enrico Isoppi, la sindaca Serena Arrighi, il professor Mauro Ceruti e la direttrice del Festival Emanuela Mazzi. Nel pubblico anche alcuni rappresentanti dei sostenitori del festival.

Per la Fondazione Marmo e la Camera di commercio Matteo Venturi, per l’Accademia di belle arti il docente Roberto Rocchi, e per il provveditorato agli studi di Massa Carrara e Lucca, il professor Vincenzo Genovesi. "Dopo la scomparsa del professor Remo Bodei che ha curato Con-vivere per quattordici edizioni – ha detto Isoppi –, abbiamo scelto di nominare ogni anno un nuovo consulente scientifico. Una scelta felice che ha fatto di ogni consulente parte integrante della squadra, grazie ai loro contributi e spunti di riflessione. Il tema del cambiamento ripropone un po’ anche i temi delle scorse edizioni". "Come sindaca sono orgogliosa di presentare quella che per me è la terza edizione di Con-vivere – ha aggiunto la prima cittadina –. Un festival fatto da una squadra che è il risultato di un territorio, non dimentichiamo che è molto atteso anche dagli operatori commerciali per il grande ritorno economico. Trovo il cambiamento un tema bellissimo, il cambiamento è essenziale e fa crescere, ma per molti è una comfort zone, e il cambiamento fa paura".

Emanuela Mazzi ha invece spiegato i motivi alla base della scelta della figura simbolo dell’edizione 2024. "L’immagine che abbiamo scelto è una fotografia di Mimmo Jodice intitolata ‘Demetra, dea della terra, della natura e dell’agricoltura, deturpata da una lacerazione che le attraversa la guancia destra. Una mano la sorregge e cerca di ricomporla, ogni cambiamento passa da un cambio di prospettiva. L’immagine invita a interrogarci su cosa significa cambiamento, perché ogni cambiamento passa innanzitutto da un mutamento di sguardo e di prospettiva che cerca di ricomporre eventuali lacerazioni e riconnetterci alla dimensione naturale".

"I festival negli ultimi anni hanno dato un vivace contributo alla rigenerazione culturale – ha detto Ceruti –. Il risultato è una sinergia di intenzioni che convergono con le energie dei territori, che diventano un laboratorio di riflessione. Oggi le proposte più interessanti a livello globale non arrivano dalle grandi città, ma da Province e periferie. Il cambiamento è il carburante e la sfida di una comunità che si sente tale. Il cambiamento non è mai stato veloce come in questi ultimi anni, il Covid, la sanità, la guerra e il clima hanno influito sul ritmo dei ritmi vitali di tutti. Il cambiamento spesso è vissuto come catastrofico, è necessario riumanizzare le nostre città e le nostre istituzioni, altrimenti si congelano. Dobbiamo umanizzare l’umanità grazie alla nostra umanità".

Alessandra Poggi