Studio sui ’nomadi digitali’. Vetrina internazionale per il progetto di Pontremoli

E’ stato inserito tra i sei casi più interessanti dal report dell’associazione nazionale di settore. Angella: "Il segreto è fare comunità e supportare passo dopo passo le persone che arrivano".

Studio sui ’nomadi digitali’. Vetrina internazionale per il progetto di Pontremoli

Studio sui ’nomadi digitali’. Vetrina internazionale per il progetto di Pontremoli

Nel report 2023 dell’Associazione italiana nomadi digitali Pontremoli è indicata tra i sei casi internazionali di studio presentati. L’obiettivo di questo rapporto è esplorare come i nomadi digitali possano contribuire concretamente al rilancio e allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. “Start-Working Pontremoli“ è un progetto che promuove la città del libro come luogo cui vivere e lavorare da remoto. L’associazione omonima riunisce lavoratori da remoto trasferitisi in Lunigiana e residenti locali che collaborano insieme, per co-progettare e promuovere questa località come destinazione ideale per lavoratori da remoto e nomadi digitali, sfruttando la suaposizione strategica e riqualificando spazi urbani e rurali per favorire nuove forme di vivere e lavorare a Pontremoli.

"Il sodalizio oltre a sostenere e seguire passo dopo passo le persone e i professionisti che arrivano per aiutarli a inserirsi nel tessuto sociale - spiega uno dei promotori del progetto, Andrea Angella - offre gratuitamente spazi di lavoro condivisi, supporto nella ricerca di un alloggio e una serie di attività ludico ricreative per favorire la socializzazione e l’integrazione con la comunità locale". In 3 anni il progetto ha ricevuto centinaia di richieste di informazioni da parte di persone interessate a trasferirsi e sono state accolte 60 persone che per un periodo di almeno 1 mese hanno sperimentato il binomio di vivere e lavorare da remoto a Pontremoli. 16 di queste hanno scelto Pontremoli e la Lunigiana come luogo in cui stabilirsi a tempo indeterminato, tanto che 6 famiglie hanno già fatto la scelta di acquistare casa e altre sono pronte a seguirle. "Cercavamo un posto dove sperimentare qualcosa di nuovo - dicono Luca e Evie che dopo aver dimorato a Bergamo per 12 anni hanno scoperto Pontremoli - e quando abbiamo visto l’annuncio del progetto ci siamo incuriositi soprattutto per l’aspetto comunitario. Lo stimolo più forte è arrivato dalla conoscenza delle persone che hanno ideato l’iniziativa". Cristina Nucer, tra i fondatori dell’associazione Start-Working, durante il suo intervento alla “Prima conferenza sul nomadismo digitale in Italia“ ha evidenziato come la ricerca di alloggi adatti a ospitare queste persone sia la criticità più grande per la crescita del progetto. Costituita il 21 agosto di quest’anno, “Start-working Pontremoli Aps“ ha tra le sue finalità la realizzazione di un polo dello smartworking tramite la valorizzazione del territorio come luogo di produzione di cultura.

Natalino Benacci