Strada chiusa due ore: odissea sotto il sole

Situazione surreale tra le vetture immobili e con il motore spento in attesa del ripristino della circolazione dopo lo schianto

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Le autostrade in estate sono serpenti colorati, fatti di macchine e camion, furgoni e suv oppure motociclette e camper. Tutti in fila ordinata: l’unico pensiero è raggiungere la propria destinazione in sicurezza per godersi l’ultimo scampolo di ferie oppure andare semplicemente a lavoro. Le autostrade sono luoghi affollati con la bella stagione, figuriamoci nell’ultima settimana a cavallo tra agosto e settembre. La strada scorre veloce, un chilometro dopo l’altro. Finché, certe volte, proprio sulla strada accade una tragedia che finisce per cambiare colore alla giornata. Ieri mattina intorno alle 10.30 una colonna di fumo nero densa si è alzata tra il casello Versilia e quello di Massa della A12, direzione Nord. A prendere fuoco la macchina di una famiglia originaria del Marocco – padre, madre e due bambine – che ha richiesto uno spiegamento di soccorsi imponente. Improvvisamente i viaggiatori si fermano, inizialmente dalle retrovie si pensa a un ’classico’ rallentamento estivo. Poi però passano i minuti e la consapevolezza che "è successo sicuremente qualcosa di grave" prende il sopravvento. Allora si spengono i motori, si evita di consumare carburante prezioso e si inizia timidamente a uscire dall’abitacolo restando nei paraggi della propria macchina mentre tutto intorno è immobile. Il fumo nero lentamente svanisce, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, e l’unico suono che interrompe il surreale silenzio è quello delle ambulanze. Ci sono famiglie, comitive di amici, coppie di pensionati e gente comune. Ci si guarda intorno: 20 minuti, 30, un’ora e poi due. Sotto il cole cocente del primo settembre, mentre si attende che la circolazione venga riaperta e mentre serpeggia l’apprensione per la sorte della famiglia coinvolta nel sinistro, si scambiano due parole.

Qualcuno fa una passeggiata con il cane, altri con i bambini e c’è chi offre un bicchiere di acqua fresca oppure un pezzo di pizza mentre i genitori cercano un filo d’ombra e danno da mangiare ai più piccoli. Due ore e poco più, durante le quali il tempo sembrava essersi fermato. Così insolito il colpo d’occhio guardando avanti e indietro. Poi all’improvviso: "Qualcuno lassù davanti è ripartito". Allora si rientra velocemente in auto, si riaccende motore e aria condizionata. Si riparte e riparte anche il tempo. Un pensiero rivolto alla bambina che ha perso la vita nell’incidente, mentre le auto sfilano davanti alla carcassa di quella che ha preso fuoco.

I.C.C.