
Il giudice del Tribunale di Massa Fabrizio Garofalo
Erano finiti sotto processo dieci giovani accusati di spaccio di droga, soprattutto nei luoghi della movida. Sei di loro hanno scelto di patteggiare, gli altri invece hanno preferito il rito abbreviato. Il giudice dell’udienza preliminare ha ammesso i riti alternativi e rinviato la decisione al prossimo 2 ottobre.
I ragazzi, tutti giovanissimi, sono difesi dai legali Giuseppe del Papa, Giovanni Cappetta, Francesco Marenghi e Salvatore Grillo, Jacopo Memo, Valentina Ramacciotti, Guido Bernieri, Massimiliano Soggia, Luca Pezzica, Francesco Barsotti.
Dopo mesi di indagini molto complesse i carabinieri avevano scovato lo scorso 31 marzo un giro di ragazzini che, a vario titolo, gestivano, nonostante la giovane età, con grande professionalità il rifornimento di cocaina e hashish in tutta la città, soprattutto nelle zone della movida del litorale apuano.
La filiera della droga, dall’approvvigionamento di ingenti quantitativi a tutte le successive fasi preparatorie per arrivare alla vendita era controllata dal team di giovanissimi che uno dietro l’altro sono finiti nelle maglie della giustizia. Da qui cinque arresti in flagranza e il sequestro di oltre cinque chili di droga, l’inchiesta si è conclusa con dieci indagati poi finiti a processo. A condurre tutto il mercato sarebbe stato uno dei ragazzi più grandi, di 23 anni, originario di Carrara, che avrebbe diretto gli altri.
Le indagini erano partite dal racconto di un 19enne, che nell’estate del 2022 si era presentato in caserma accompagnato dal padre per denunciare di essere stato assalito e rapinato da due giovani. Il ragazzino aveva inventato tutto per non far sapere al padre che era un cliente dei pusher e che era stato aggredito proprio per questioni legate all’acquisto di una dose di hashish.
L’attività investigativa, anche con telecamere nascoste e intercettazioni telefoniche, ha fatto emergere la fitta rete di spaccio. Per parecchi mesi i militari dell’Arma monitorarono gli indagati e l’abitazione del 23enne leader del gruppo, adibita a luogo di riunione e base logistica per lo stoccaggio, il confezionamento e la cessione delle dosi, dove il viavai di giovani e minorenni, era incessante. I carabinieri erano riusciti a sequestrare quasi cinque chili di hashish nascosti sottoterra nei boschi di Fossola. I ragazzi spacciavano anche cocaina: conteggiato circa un etto e mezzo di sostanza stupefacente venduta.