Sos per nuove truffe nelle case, arrivano i carabinieri

Due donne bussano alle porte e i social rilanciano la paura. Ma era solo un falso allarme

Migration

Tanta agitazione, ma per fortuna era solo un falso allarme. Ma ricostruiamo questa storia che ieri ha agitato i social e tanti residenti. Ieri mattina la presenza die due giovani donne, con cartelle alla mano, che suonavano ai campanelli di varie case nel capoluogo, ha destato preoccupazione tra gli abitanti. Si è sparsa la voce, subito rilanciata sui social, che fosse una truffa, che funziona con un semplice meccanismo. Chi bussa alla porta si presenta coma operatore dell’Enel e chiede di visionare il contatore e le due ultime bollette. In realtà vogliono accedere ai dati personali per cambiare il contratto del cliente oppure rubare. Le due donne sono state segnalate nella zona di Casa Corvi e anche nel centro storico. Qualcuno ha precisato che oltre a suonare il campanello hanno bussato alla porta. Ma pochi hanno aperto e chi lo ha fatto ha risposto che non aveva interesse ad ascoltare le proposte. Alla fine, per fortuna, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Pontremoli. E dagli accertamenti è risultato che le due giovani donne erano realmente dipendenti (o collaboratrici) di una nota società elettrica. Non tentavano quindi alcuna truffa, facevano solamente il lavoro per il quale erano pagate. Allarme rientrato, quindi, ma l’agitazione è stata tanta.