
Il presidente dell’Endas. Vittorio Benedetti. A destra, un’immagine del palazzetro dello sport di Avenza e, in basso, i lavori alla piscina comunale di Massa
"Le istituzioni locali si assumano un impegno concreto per strutture sportive adeguate". L’appello arriva dal presidente provinciale dell’Endas, Vittorio Benedetti, all’interno di un’analisi approfondita sullo stato di salute degli impianti sportivi nel territorio di Massa Carrara. Che la situazione delle strutture sportive non stia attraversando un momento positivo non è certo un segreto, nonostante qualcosa, in alcuni Comuni, si sia mosso. C’è la quesione degli stadi di Massa e di Carrara, quelle delle piscine comunali, per non parlare di palazzetti, palestre e campi di calcio. Il lavoro da fare è ancora indubbiamente molto e proprio su una programmazione ad hoc, unito alla necessità di intervenire il prima possibile sulle strutture sportive, si fa spazio la riflessione di Benedetti.
Il presidente provinciale dell’Endas, dopo una doverosa premessa su quanto il futuro dell’impiantistica sportiva si trovi di fronte a una sfida cruciale, entra nel merito della questione. "Le strutture sportive devono essere adeguate, sicure e accessibili – spiega – e sento il dovere di condividere un’analisi dettagliata della situazione attuale, evidenziando le criticità e proponendo soluzioni concrete. Come Endas gestiamo da sempre, direttamente o tramite affiliate, strutture sportive pubbliche e private, grazie a una rete capillare che conta oltre a 12mila tesserati e 100 associazioni. Questa presenza diffusa sul territorio ci consente di monitorare sia gli aspetti critici che le potenzialità. Insieme a queste realtà, promuoviamo attività sportive, didattiche e formative, offrendo nel contempo consulenze fiscali, e progettuali".
L’analisi di Benedetti si sposta subito sullo stato attuale degli impianti sportivi provinciali, ricordando anche alcune iniziative che, negli ultimi anni, hanno cercato di riqualificare gli impianti sportivi esistenti. A Massa ad esempio, il Comune ha promosso bandi per la riqualificazione e la gestione dei campi sportivi di Turano e via Casola, coinvolgendo le associazioni sportive locali. A Carrara invece è stato avviato un bando per la riqualificazione e gestione dell’impianto sportivo della Doganella, che comprende campi da tennis, spogliatoi e una palestra. "Nonostante questi sforzi - sostiene Benedetti - permangono significative carenze, soprattutto nelle aree montane, spesso a rischio di spopolamento, vedi i casi di Forno, Casette, Ca’ di Cecco, Bedizzano, con in alcuni di questi casi lo stato di abbandono come costante".
Tra gli esempi illustrati da Benedetti, oltre alla situazione dei palazzetti dello sport, trova spazio la questione della piscine comunali, a partire dalla ‘Tosi’ di Carrara situata in via Sarteschi ("caso emblematico delle difficoltà nella gestione dell’impiantistica sportiva e della gestione e ottimizzazione della spesa pubblica"), e della piscina comunale di Massa, sul viale Roma, attualmente al centro di un progetto di ricostruzione che ha costretto oltre 200 atleti a non avere una struttura dove allenarsi. Come esempio virtuoso da seguire viene citata la piscina di Quercia, ad Aulla, riaperta nel dicembre 2023. "Dopo dieci anni di chiusura, il progetto di 1,8 milioni di euro finanziato da vari contributi pubblici ha dotato la struttura di due vasche ed è ora operativa, rappresentando un punto di riferimento per la comunità locale".
In conclusione, per Benedetti, serve l’impegno delle autorità competenti per promuovere lo sviluppo e la valorizzazione dell’impiantistica sportiva, agendo con trasparenza, coinvolgendo la comunità e lavorare attraverso una pianificazione strategica in cui tenere d’occhio l’efficienza nella gestione, una collaborazione tra pubblico e privato e la costituzione delle consulte comunali dello sport.