Sos da anatomia patologica "Prestazioni a rischio"

Il segretario della Uil Fpl, Salvadori, denuncia una grave carenza di personale "Il reparto è un fiore all’occhiello della sanità apuana ma vive un periodo difficile"

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Non si muore solo di Covid e la sanità non può certo lasciare indietro reparti essenziali dedicati alla salute dei cittadini, in particolare nell’individuazione dei tumori: prima si trovano e più possibilità ci sono di guarire e di salvare una vita. Un ruolo essenziale che è svolto dal reparto di anatomia patologica, un fiore all’occhiello della sanità apuana, che oggi sta vivendo un periodo difficile secondo il segretario della Uil Fpl Massa Carrara, Claudio Salvadori, che denuncia una pericolosa carenza di personale che si riflette poi sulle prestazioni a favore dei cittadini: "I risultati di analisi importantissime arrivano con estremo ritardo. Nonostante la buona volontà dei dipendenti, infatti, che fanno i salti mortali per rispettare le scadenze il reparto è sotto organico da troppo tempo. Così si rischia di far saltare un’eccellenza". Salvadori riporta un dato su tutti, che dà la dimensione del problema: "Stanno arrivando in questi giorni, fine di gennaio e inizio di febbraio, le risposte degli esami fatti dai cittadini a dicembre. Oltre un mese di attesa in un settore che è estremamente delicato e che per la sua stessa natura dovrebbe dare i risultati nel minor tempo possibile: gli esami istologici, infatti, per l’80% circa riguardano il settore oncologico. E’ chiaro che una persona non può attendere così tanto, restare un mese con l’ansia di sapere come sta e se deve iniziare velocemente una cura per combattere un eventuale tumore. Lasciar passare un mese significa giocare con la vita delle persone".

Quando si parla di tumori, d’altronde, il tempo diventa un fattore determinante per riuscire a iniziare le cure migliori nel più breve tempo possibile. "A oggi ad anatomia patologica mancano 3 tecnici – prosegue il segretario della Uil Fpl, analizzando nel dettaglio le criticità -, per gravidanze, malattie e altri motivi. L’Asl ha fatto tante belle promesse da marinai: vedremo, verremo, guarderemo. Ma a oggi non ha sostituito nessuno. Neppure l’operatore socio sanitario all’accettazione dei campioni. Gli altri lavoratori saltano ferie e riposi, fanno i salti mortali ma sono troppo pochi per poter garantire tempi di risposta in linea con le esigenze del settore. Malgrado il grande impegno del primario, il dottor Cavazzana, che ha reso anatomia patologica uno dei fiori all’occhiello dell’ex Asl1, oggi la direzione dell’azienda sanitaria sembra volere lasciare andare in malora le conquiste di anni di lavoro. Chiediamo all’azienda un tavolo urgente e di mettere mano alla situazione – conclude Salvadori – perché si rischia di perdere un’eccellenza e, soprattutto, si mette a repentaglio la vita delle persone".