
Il segretario provinciale della Cisal, Lorenzo Cancogni
Massa, 4 febbraio 2020 - «E’ da quasi cinque anni che la Cisal è a Massa. All’inizio abbiamo dovuto lavorare in silenzio perchè dovevamo creare una struttura, avere una base su cui operare, farci conoscere nei luoghi di lavoro. Ora abbiamo circa 3mila iscritti e ci sono realtà lavorative dove la maggioranza dei dipendenti è iscritta con noi, non ha la tessera della Cgil, della Cisl o della Uil". Quando si è presentato in redazione, Lorenzo Cancogni è apparso mite e modesto. E al giornalista che gli chiedeva come mai nelle cronache nazionali è da tanti anni che legge la parola Cisal mentre nella nostra provincia questo era estremamente raro, non ha avuto problemi ad ammettere che prima di uscire allo scoperto lui e pochi altri hanno dovuto creare le basi del loro sindacato. "Fare un sindacato è come fare una casa. Prima devi scavare le fondamenta, poi tirare su le pareti e solo dopo da fuori puoi vedere qualcosa". Entro la fine dell’anno la Cisal farà il suo primo congresso provinciale, ma già ora ha una segreteria composta, oltre che da lui, da Anna Mosti (responsabile enti locali), Orazio Chinc a (ambiente), Maurizio Tongiani (trasporto pubblico) e Cristiano Montanarini (responsabile servizi e tesoriere). La sede provinciale del sindacato è a Marina di Massa, in via delle Pinete 18 e qui, afferma Cancogni, hanno sede anche il Patronato, il Caf, l’associazione Consumatori e l’ufficio vertenze.
"Adesso abbiamo tutte le strutture che hanno le altre confederazioni sindacali – spiega il segretario Cisal – e qui vengono in tanti. Ci sono lavoratori delusi da Cgil, Cisl e Uil, e altri che non sono mai stati iscritti ad alcuna organizzazione sindacale". E’ solo quando il cronista lo sollecita per capire come sono i suoi rapporti con i “colleghi“, che Cancogni “tira fuori gli artigli“. "Noi non siamo come la Triplice (intesa come Cgil, Cisl e Uil ndr) : non siamo un sindacato politico. Ognuno di noi ha la sua idea ma siamo autonomi e in questo modo tuteliamo gli iscritti senza dover fare sconti ad alcuno". E sugli altri sindacati (sia autonomi che di estrema sinistra o di destra) che in questi anni hanno provato a sfidare Cgil, Cisl e Uil è addirittura feroce: "Noi abbiamo lavorato anni in silenzio per avere una base. Altri parlano e mandano comunicati senza avere una rappresentanza reale, senza avere iscritti. E altri, come l’Ugl, si sono sciolti come neve al sole". © RIPRODUZIONE RISERVATA