
Sicurezza e Protezione civile: "Il piano deve essere rivisto. Non è stato aggiornato da anni"
"Il piano di protezione del Comune è tutto da rivedere". Ne è convinto l’ex consigliere provinciale Cesare Micheloni, che parla di un documento "risalente a quasi vent’anni fa". "L’ennesimo avviso di allerta meteo emesso dalla sindaca Arrighi è parte di un sistema apicale, che partendo dalla Regione sviluppa un quadro operativo volto a scaricare le responsabilità sull’anello successivo della catena – prosegue Micheloni –. L’ultimo elemento di questo meccanismo è il cittadino, che in caso di emergenza deve attenersi alle raccomandazioni e alle norme di autoprotezione previste dal piano di protezione civile comunale nel 2005. Sul sito della Regione si legge che il piano avrebbe dovuto essere adeguato entro 12 mesi dalla pubblicazione degli indirizzi regionali, avvenuta nel 2022. Il mancato aggiornamento da parte dell’amministrazione disattendono il decreto e la normativa, che impongono di aggiornarlo ogni tre anni dalla sua approvazione e di integrarlo dopo che si verificano eventi eccezionali. Un documento datato che riporta indicazioni errate: tra le aree di attese e ricovero che la popolazione dovrebbe raggiungere in caso di pericolo, segnala luoghi attualmente interdetti al pubblico o strutture che attualmente hanno una diversa destinazione d’uso, come per esempio le scuole Buonarroti e Giromini chiuse per lavori, il Palazzetto dello sport ancora interdetto al pubblico, o il campo dei Pini, che attualmente ospita una scuola".
"Il piano è stato oggetto di una interrogazione da parte del consigliere Simone Caffaz – scrive ancora Micheloni –. La giunta ha annunciato un importante investimento da 80mila euro sul tema della protezione civile, che riguarda dei pannelli informativi, ma le operazioni di installazioni sarebbero dovute terminare entro i primi mesi del 2024. Quanto bisogna ancora aspettare?".