Sherazade, tutto fermo fino a lunedì

Sherazade non si muove, almeno fino a lunedì. Il mega yacht resterà ancora qualche giorno congelato nel grande bacino di carenaggio di The italian sea group, a Marina, poi potrà spostarsi di poche centinaia di metri per essere ormeggiato sulla banchina Chiesa dove rimarrà almeno fino a novembre per il completamento dei lavori di manutenzione che si dovrebbero prolungare almeno fino a novembre. "Lunedì il Comitato centrale della guerra ci aspettiamo ci dia parere positivo allo spostamento dello Sherazade – spiega il legale di Tisg Tommaso Bertuccelli -. Si tratta di una procedura assolutamente ordinaria dopo che dal Demanio è stata girata la nostra richiesta a Roma. Tutto sta comunque andando nella direzione giusta e lo yacht resterà in cantiere fino a novembre visto che dovrebbe arrivare adesso anche l’autorizzazione a portare avanti altri lavori, che saranno pagati dall’armatore, che quindi daranno anche più lavoro alle maestranze".

Lo Sherazade è una vera e propria reggia galleggiante, lunga oltre 140 metri e dal valore di 700 milioni di dollari la cui proprietà, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe formalmente riconducibile all’oligarca Eduard Khudaynatov, il cui nome non compare comunque nella lista Ue di coloro sottoposti a sanzioni.

La scorsa settimana, dopo mesi di voci e sospetti, il ministro dell’Economica Daniele Franco ha firmato il provvedimento di congelamento che poi è stato notificato dagli uomini della guardia di finanza apuana al comandante britannico dello yacht. Fino a nuovo ordine, dunque, l’imbarcazione resta bloccata in porto e non potrà spostarsi se non previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Sono state invece smentite già da tempo da Tisg le indiscrezioni, riportate dal New York Times, secondo le quali lo Sherazade prima di essere fermato avrebbe addirittura iniziato le procedure per lasciare Marina.