Sfida dei falò, gran finale con San Geminiano

Pontremoli, oggi la seconda pira verrà bruciata al termine del pontificale in Duomo. I fuochisti di Sant’Antonio attendono il verdetto

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Verdetto finale per la guerra dei falò. I tradizionali festeggiamenti in onore del patrono San Geminiano che si celebra oggi si concluderanno stasera con la sfida molto attesa. Riusciranno i seguaci del santo a superare la prestazione dei fuochisti di Sant’Antonio? La grande pira verrà bruciata al termine del pontificale nel Duomo officiato da Monsignor Alberto Silvani, vescovo emerito di Volterra.

Questa mattina, com’ è ormai tradizione, una delegazione dell’amministrazione comunale guidata dalla vicesindaca Clara Cavellini si recherà a Modena che celebra lo stesso patrono per partecipare alla solenne cerimonia religiosa nel Duomo emiliano. Nel pomeriggio il ritorno degli amministratori accompagnati dall’assessore modenese Anna Maria Lucà Morandi, ma ci sarà anche una delegazione del Comune di San Gimignano guidata dall’assessore Daniela Morbis. Tra i Comuni che venerano come patrono lo stesso santo c’è un gemellaggio nel segno delle devozione. Intenso il programma degli appuntamenti: oggi alle 16 alle Stanze del Teatro della Rosa il sindaco Jacopo Ferri riceverà in forma ufficiale le delegazioni e subito dopo consegnerà le benemerenze civiche ad alcuni cittadini pontremolesi che negli anni si sono distinti per meriti professionali, umani o sociali, portando le proprie origini e l’amore per Pontremoli nella quotidianità della loro vita. "La scelta è arrivata interpretando i desideri e i sentimenti della comunità – afferma Ferri – abbiamo pensato di rendere omaggio all’attività di coloro che hanno contribuito a rendere migliore la vita dei singoli cittadini e della comunità".

Sarà poi consegnata una pergamena ricordo ai dipendenti del Comune di Pontremoli, giunti alla pensione l’anno scorso. Al termine del pontificale poco dopo le 19 il gran finale della tradizione dei fuochi. San Geminiano, vescovo di Modena (312-397) divenne protettore della città di Pontremoli dopo che Narsete, generale dell’imperatore Giustiniano, sconfisse i Goti di re Totila. Il condottiero era stato colpito dal racconto dei prodigi del santo e decise di costruire in suo onore una chiesa. E i Pontremolesi lo copiarono decidendo di dedicare al vescovo un tempio. E’ questa la versione del cronista pontremolese del Seicento Bernardino Campi. "In realtà – spiega il professor Giuseppe Benelli – sono stati gli Estensi a introdurre a Pontremoli il culto del santo. E la chiesa di San Geminiano, la più legata al nucleo primitivo di Pontremoli, è di fondazione degli Adalberti che ebbero qui il loro tempio gentilizio". Per tutta la giornata il centro storico sarà animato dall’immancabile fiera in onore di San Geminiano, che un tempo aveva la durata di tre giorni: le guide di Sigeric organizzano un tour speciale “Disfida dei falò“ e sarà visitabile la mostra itinerante fotografica dedicata alla storia dei fuochi cittadini.

Natalino Benacci