ANDREA LUPARIA
Cronaca

Sessantenne alla sbarra L’accusa: omicidio colposo

Nel 2021 Marino Lazzeri guidava l’auto contro cui si schiantò la moto di Mirko Salis. Il gup Marta Baldasseroni ieri mattina in tribunale ha ascoltato la moglie.

Sessantenne alla sbarra L’accusa: omicidio colposo

di Andrea Luparia

Sarà il giudice dell’udienza preliminare Marta Baldasseroni a stabilire il destino processuale di Marino Lazzeri, l’uomo che era al volante della vettura contro cui perse la vita Mirko Salis. E’ accusato di omicidio colposo. Ieri mattina, in tribunale a Massa, nell’aula a disposizione del Gup, si è svolta l’udienza (a porte chiuse) che ha visto il giudice ascoltare uno dei due testimoni presenti a Villafranca quel tragico giorno. Il secondo e ultimo testimone sarà interrogato la prossima udienza, poi dovrebbe esserci la sentenza. Le parti hanno infatti optato per il rito abbreviato, quindi i tempi della giustizia dovrebbero essere relativamente veloci. Ieri comunque ad essere interrogata dal Pm e dall’avvocato Paolo Fraschini è stata la moglie dell’imputato. La donna avrebbe raccontato (il condizionale è d’obbligo) che lei stava uscendo dal lavoro e il marito (che ora ha 63 anni) era ad attenderla con l’auto ferma. Da notare che le parti civili sono già state risarcite dall’assicurazione ma questo fatto potrebbe non avere alcun peso nel processo. La tragedia risale al 23 giugno 2021. Mirko Salis aveva 34 anni. Quel brutto giorno era in sella alla sua moto quando è finito contro la macchina, è volato in alto, ha sradicato col corpo un segnale stradale ed è piombato sull’asfalto. Tutto avvenne poco dopo mezzogiorno, lungo la strada statale, in prossimità del centro sportivo Villasport. L’auto, che veniva da Pontremoli diretta a Villafranca, era ferma, in attesa di svoltare a sinistra, in via delle Piscine. Dalla parte opposta arrivavano altre vetture e il giovane in moto. Nell’impatto la parte anteriore dell’auto venne distrutta. Il rumore causato dall’incidente era stato talmente forte che gli abitanti della zona uscirono da casa. Le condizioni del giovane operaio apparirono subito gravissime. Non respirava più. Sul posto intervennero i militi della Misericordia di Pontremoli e di Mulazzo che lo adagiarono sull’asfalto e cercarono di rianimarlo per diverso tempo. Alcuni abitanti della zona presero anche gli ombrelloni dai loro giardini per riparare il giovane e i sanitari del 118 dal sole cocente. Mirko Salis venne trasportato in ambulanza all’elicottero e poi in codice rosso all’ospedale di Cisanello ma purtroppo morì poco dopo.