Sei super sale per il salto di qualità Oltre 17 milioni di euro di investimento

Il progetto finanziato insieme alla Regione: potranno essere curati bimbi, pazienti pediatrici e adulti. Le tecnologie installate potenzieranno la ricerca e lo sviluppo di Cardiochirurgia e Cardiologia.

Il nuovo edificio, realizzato con una spesa di circa 17,7 milioni di euro, finanziati da Regione e Fondazione Monasterio, ha una superficie complessiva di 3.149 metri quadrati, di cui 1.759 occupati dal blocco operatorio e dalle sale di emodinamica e oltre 1.390 da locali tecnici. Le sale operatorie possono ospitare neonati, pazienti pediatrici e adulti. Nelle sale di cardiochirurgia il paziente può essere trattato sia con tecniche chirurgiche tradizionali, sia con metodologie di cardiochirurgia mininvasiva che consentono di intervenire sul cuore attraverso piccole incisioni sul torace. Tecniche, queste, in cui Monasterio si è affermata come riferimento a livello internazionale.

Le sale di emodinamica sono destinate alla cardiologia interventistica: il cuore viene curato senza aprire il torace, ma con l’utilizzo di cateteri che, attraverso piccoli fori, vengono inseriti nei vasi sanguigni fino a raggiungere il punto in cui intervenire. E’ in queste sale che vengono trattati prevalentemente pazienti con infarto acuto e ischemia. La sala ibrida, quella più innovativa nell’organizzazione degli spazi e nelle dotazioni, ha le tecnologie per consentire al cardiochirurgo e all’emodinamista di lavorare insieme, consolidando così la leadership di Monasterio nelle tecniche di cardiologia strutturale per il trattamento percutaneo delle patologie valvolari. La sala ibrida, quasi 100 metri quadrati, consente - e qui sta l’altra sua grande potenzialità - la fusion imaging, ossia la sovrapposizione di immagini ecografiche e angiografiche ricostruendo così sia l’anatomia, sia i flussi sanguigni del cuore. Tutte le immagini disponibili in sala possono, inoltre, essere trasmesse a distanza, in diretta, permettendo a medici, in qualsiasi parte del mondo, di seguire l’intervento in corso all’Ospedale del Cuore e “studiare” il caso clinico. Una possibilità fondamentale per la divulgazione e la

formazione, anche nell’ambito dei numerosi progetti di cooperazione internazionale cui Monasterio aderisce.

Alle prime fasi di progettazione, interamente in house, ha partecipato tutto il personale di Monasterio: non solo l’ufficio tecnico, con ruolo di coordinamento, e l’ingegneria clinica, ma anche tutti i sanitari che ogni giorno vivono gli spazi dell’ospedale e ne conoscono procedure e necessità. Le sale sono state progettate per garantire la massima affidabilità e sicurezza ed essere operative anche in situazioni estreme: energia elettrica e gas medicali (ossigeno e aria compressa) sono sempre garantiti perché erogati da più impianti con gestione separata.

AM