Sea Shepherd a Got Bag "Uno sfregio alle Apuane"

E’ polemica tra l’organizzazione impegnata nella tutela dei mari e l’azienda. Sotto accusa gli scatti nelle cave per il lancio delle borse di plastica riciclata

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Uno degli scatti promozionali delle borse Got Bag ripresi in cava

Polemiche a non finire per uno shooting fotografico nelle cave. Qualche giorno fa, come annunciato in anteprima dal nostro giornale, l’azienda tedesca Got Bag si era recata nelle cave per una serie di scatti promozionali delle sue borse in plastica riciclata dagli oceani. Idea che, a quanto pare, non è piaciuta alla Sea Shepherd, una delle più importanti organizzazioni mondiali, fondata nel 1977 e impegnata nella salvaguardia e tutela dei mari, che nelle scorse ore ha tuonato contro l’iniziativa considerandola una contraddizione e un insulto alla tutela ambientale, tirando in ballo le cave e l’estrazione. "La scelta della Got Bag di uno shooting fotografico alle cave era per noi inaccettabile - commentano i vertici della Sea Sheperd - perché in netto contrasto con i nostri principi fondanti. Non appoggiamo lo scempio che si perpetua da anni nelle cave delle alpi Apuane; i nostri volontari sono oltretutto attivi nella salvaguardia delle stesse Apuane. Ricordiamo che nonostante gli immensi interessi economici che sembrano prevalere sulle scelte ambientali, le alpi Apuane sono un sito Unesco da preservare e difendere. Got Bag ha accolto le nostre rimostranze e ci ha assicurato di essersi già attivata per ritirare l’attuale progetto comunicativo". Una vicenda che ripropone la continua dicotomia tra ambientalisti e mondo delle cave che stenta a trovare un punto d’incontro.

Chi nei giorni scorsi aveva accompagnato sulle cave l’azienda Got Bag per lo shooting è la guida turistica Gabriele Giuntoni, rimasto particolarmente stupito dalle polemiche montate nelle ultime ore tra comunicati, agenzie di stampa e post sui social. "Il primo giorno, a causa della pioggia, ho accompagnato l’azienda nei laboratori del marmo di Franchi - spiega Giuntoni - e il giorno dopo siamo andati tranquillamente sulle cave per gli scatti pubblicitari programmati. Erano tutti soddisfatti per il materiale prodotto. Ma quando gli scatti hanno iniziato a girare sui social, si è scatenato il finimondo - aggiunge Giuntoni -. Io stesso sono stato contattato dall’Ansa per rilasciare dichiarazioni. Sea Shepherd si è subito messa in moto e ha creato questa polemica sull’abbinamento tra cave ed economia circolare che Got Bag persegue, invitandoli a ritirare l’idea pubblicitaria". Giuntoni lancia poi una proposta alla Sea Shepherd: "Capisco che per loro quegli scatti pubblicitari possano essere esempio di alterazione dell’ambiente, ma forse il loro è un pensiero troppo estremo. Li invito a fare un giro delle nostre cave per conoscere meglio il nostro ambiente".

Daniele Rosi