NATALINO BENACCI
Cronaca

Scuola, rette alle stelle. Rincari su mensa e bus. La mappa dei comuni

La nostra indagine sugli aumenti più o meno diffusi negli istituti del territorio. Il pasto sfiora ormai i 4 euro mentre l’abbonamento ai trasporti è lievitato a 20.

Quote salatissime per mensa e trasporti scolastici: ecco quanto si paga

Quote salatissime per mensa e trasporti scolastici: ecco quanto si paga

Tariffe mensa e scuolabus rincarano, ma ogni comune ha le sue rette. Negli ultimi giorni il tema dell’aumento dei costi per questi servizi ha acceso un vivace dibattito a Pontremoli. L’assessore all’Istruzione Annalisa Clerici ha spiegato le ragioni di questa revisione che ha portato il pasto da 3,40 a 4 euro (tariffa unica per i diversi ordini di scuola) mentre per i trasporti l’abbonamento è lievitato da 15 a 20 euro mensili, sottolineando che i rincari non sono frutto di una scelta politica, ma di una necessità amministrativa per garantire la sostenibilità economica dei servizi. Mentre il gruppo di minoranza Pontremoli Più, ha espresso dubbi e avanzato critiche sulle modalità e sull’impatto delle decisioni adottate.

I rincari delle mense e dei trasporti variano da comune a comune. Alcuni dei principali fattori includono adeguamenti Istat e contratti nazionali. Ognuno adotta soluzioni diverse, cercando di bilanciare le esigenze finanziarie con il supporto alle famiglie. Alcuni comuni scelgono di assorbire parte dei costi con risorse pubbliche, mentre altri applicano aumenti progressivi in base al reddito delle famiglie.

Ma veniamo ai costi. Le tariffe mensa di Filattiera sono divise e la quota pasto per l’infanzia è di 2,80 euro, per la primaria 3,80 euro: questi i prezzi per le famiglie oltre i 7mila euro di reddito, sino a 5mila euro il servizio è gratis, da 5mila a 6mila sconto del 50%, da 6mila a 7mila del 25%. Ma vediamo i costi dei buoni pasto in altri comuni. A Mulazzo la scuola dell’infanzia paga 4,70 euro, la primaria 5,20 e non ci sono riduzioni. A Villafranca c’è una sola tariffa per infanzia e primaria ed è 4 euro. A Licciana Nardi vige la tariffa unica per infanzia e primaria (sopra Isee di 5.501 euro) 4,30 euro, il secondo figlio 2,60 dal terzo in poi gratis. Le esenzioni sono per chi ha un Isee azzerato e fino a 5.500 euro si paga 2,60 euro il pasto. Ad Aulla le tariffe sono diverse l’infanzia paga 4,50 euro, la primaria 5 euro; le esenzioni per gratuità sono riservate agli Isee fino a 2.500 euro, a quota 3.500 esonero del 50% e poi a quota 5mila c’è lo sconto del 30%. A Fivizzano la tariffa è unica per infanzia e primaria: gli Isee sopra i 20mila euro pagano 5,50 euro, fino 5mila euro il pasto costa 1,50,da 5.001 a10mila 3,50, dal 10.001 a 20mila 4 euro. A Fosdinovo tariffe divise: la scuola dell’infanzia paga 3,95 euro, con Isee da 3.001 a 8mila 2,80, gratis per Isee inferiore a 3mila; per la scuola primaria e secondaria l’importo base è di 5 euro, gli Isee fino 3mila sono esenti e gli Isee da 3.001 a 8mila pagano 4 euro; il costo per non residenti è 5,63 euro.

Stessa giungla per i costi del trasporto. Le spese degli abbonamenti a/r per 9 mesi sono i seguenti: Aulla 190 euro; Fivizzano 200 euro per gli Isee sopra i 20.001 euro, da 10.001 a 20.000 140 euro, da 5001 a 10.000, 100 euro; Licciana 145 euro; Villafranca 150 euro; Mulazzo 100 euro con sconti per il secondo figlio (85 euro) e il terzo gratis; Filattiera 126 euro, per l’infanzia 140 euro; Fosdinovo 170 euro con riduzione del 10% per il secondo figlio; Pontremoli 20 euro al mese.

Natalino Benacci