Scuola, la fusione della discordia. Bonomi-Moratti, ira dei docenti

La vicepreside Spadoni: "L’istituto di Fosdinovo poteva andare con il Buonarroti di Marina di Carrara". Gli insegnanti imputano il venir meno dell’autonomia alla sindaca Bianchi. Romanelli (Uil): "Revocare il piano".

Scuola, la fusione della discordia. Bonomi-Moratti, ira dei docenti

Scuola, la fusione della discordia. Bonomi-Moratti, ira dei docenti

Fuoco incrociato tra personale docente e la sindaca di Fosdinovo, Camilla Bianchi, finito persino in uno acceso botta e risposta sui social. Non va giù la fusione del comprensivo Bonomi di Fosdinovo con il comprensivo Moratti di Fivizzano con sede direttiva al Moratti e l’auspicio che, nell’ambito dell’autonomia organizzativa del dirigente scolastico, venga almeno mantenuto uno sportello amministrativo nella sede del Bonomi.

Un disastro, secondo il personale docente, che non esita ad additare presunte colpe della sindaca Camilla Bianchi: "La sindaca aveva già deciso per Fivizzano alla prima riunione, quando ancora non si aveva certezza di quale fosse il numero di istituti da accorpare. Poi ha fatto la richiesta scritta alla scuola e la dirigente aveva risposto con la preferenza per la costa. Ed anche in consiglio comunale, prima dell’incontro in provincia con sindacati e scuola, la sindaca ha ribadito la sua scelta". Ma dagli atti della Conferenza Zonale della Lunigiana, così come confermato dal presidente dell’Unione di Comuni della Lunigiana, Gianluigi Giannetti, il tentativo è stato fatto: "Abbiamo proposto la fusione del Comprensivo Bonomi di Fosdinovo con il Buonarroti di Marina di Carrara e in subordine con il Moratti di Fivizzano. A seguito degli accertamenti istruttori della Provincia con la Regione, però, è sfumata l’ipotesi fusione con Marina di Carrara in quanto ritenuta non conforme poiché Bonomi risulta collocato in ambito diverso rispetto al Buonarroti".

Si poteva fare di più, secondo la vice preside Lucia Spadoni, che sventaglia un’interpretazione non corretta della normativa sull’autonomia scolastica: "La regione Toscana, sbagliando, ha fatto una delibera non tenendo conto dei distretti, pur essendo stati abrogati gli ambiti scolastici. Nel primo caso, potevamo accorparci con la Buonarroti. Ma non si vuole tornare indietro". Ed è su questo terreno che si sta muovendo il sindacato Uil scuola, che promette ricorso a sostegno della tesi dei docenti: "Si chiede l’immediata revoca del piano provinciale del dimensionamento della rete scolastica deliberato per l’anno scolastico 2024/2025 per evidenti profili di illegittimità per violazione delle norme procedurali. Diversamente, si procederà all’impugnativa presso le competenti sedi", è quanto scrive il segretario generale regionale Uil, Carlo Romanelli, nella nota indirizzata alla sindaca, al presidente della provincia e all’assessore regionale all’istruzione.

Se i numeri sono sfavorevoli al mantenimento dell’autonomia, secondo la Spadoni bisognava pensare piuttosto alla fusione con le scuole di costa: "Visti i numeri e scartata l’autonomia, l’istituto si era espresso in second’ordine per la fusione con la Buonarroti di Marina di Carrara, in terza ipotesi con l’Alighieri di Aulla e come estrema ratio con Fivizzano. La scelta di Fivizzano è una scelta dell’Amministrazione comunale, non è nostra. In passato siamo già stati accorpati ad istituti della costa che logisticamente si prestano di più. Se dovevamo andare con la Lunigiana preferivamo andare con l’Alighieri di Aulla. Ma questa opzione non è stata minimamente presa in considerazione dall’Amministrazione comunale. Rimaniamo col dubbio sul perché questa opzione non sia stata esperita".

Michela Carlotti