REDAZIONE MASSA CARRARA

«Casa della salute all'ex scuola infermieri a Massa»

L’idea del presidente della “Ascoli”, Manfredi: per l’edificio proprietà della Rsa non si prevede la vendita / MONTE DI PASTA, L'OSPEDALE SARA' DEMOLITO: ECCO IL PROGETTO

La palazzina lungo l'Aurelia a Massa

Massa, 17 aprile 2015 - FRA GLI IMMOBILI e i terreni inseriti nel progetto della variante urbanistica per il vecchio ospedale di Massa ci sono alcune proprietà che non appartengono né alla Regione, né all’Asl1 né tantomeno al Comune di Massa, bensì alla Rsa Casa di riposo «Ascoli». Certo, un’azienda pubblica che si occupa di servizi alla persona, il cui consiglio di amministrazione è nominato dal Comune, ma che dispone interamente del proprio patrimonio: per intenderci, se nell’accordo di programma viene previsto di vendere quegli immobili dell’Ascoli, bisogna pagare alla Rsa quanto dovuto, sempre che poi l’Ascoli sia d’accordo. E sul punto è chiaro l’attuale presidente, Ernesto Manfredi: «Nessuno ci ha chiesto di vendere la proprietà». Una «svista» clamorosa? Tutto da chiarire. Ma resta il fatto che per quelle proprietà bisogna parlarne con l’Ascoli ed eventualmente comprare edifici e aree, oppure affittarle. Anche perché l’azienda vive grazie alle rette dei suoi utenti e agli affitti che percepisce dalle proprietà. «Si tratta di due immobili – spiega nel dettaglio Manfredi –, uno dove c’è la scuola infermieri e l’altro dove c’è il centro trasfusionale; lì si trova anche un parcheggio sempre di nostra proprietà. Non contestiamo l’accordo ma vogliamo dire la nostra anche perché l’azienda è del tutto autonoma». Manfredi chiarisce che al momento il dialogo è aperto con il Comune e un’ipotesi c’è già: «Fare dell’attuale scuola infermieri una casa della salute. Riteniamo infatti che medicina nucleare non si sposterà da lì perché si tratta di un’operazione troppo costosa, anche per il risanamento della struttura. Rimarrebbero a disposizione 3 piani più il sottotetto abitabile dove realizzare un’altra casa della salute, la terza oltre a via Bassa Tambura e Marina. Una soluzione per tutelare la città, una risposta in termini di assistenza e sostegno». Un’ipotesi che deve essere presentata in consiglio comunale e in Regione e per la quale servirà probabilmente una nuova modifica all’accordo di programma. In ogni caso poi, anche per realizzare la casa della salute, restano solo due soluzioni: o Asl e Regione comprano l’immobile o continuano a pagare l’affitto.

 

E’ UN ASPETTO che sottolinea anche Giacomo Bugliani, candidato al consiglio regionale del Pd: «Per gli immobili di proprietà dell’Ascoli, la loro destinazione ad area di interesse pubblico costituisce un aspetto in grado di contribuire alla creazione di un polo di natura socio-sanitario importante. Spero e mi auguro che quella che è un’idea senz’altro buona possa trovare altrettanto buone concretizzazioni». Questo all’interno della variante che rappresenta il termine conclusivo di un lungo iter «che trova un doveroso completamento – conclude Bugliani –. Si tratta di un atto amministrativo importante, in grado di portare a una valorizzazione dell’area che, almeno in parte, da sanitaria diverrebbe così residenziale, con conseguente riduzione dei carichi urbanistici». Anche Loris Rossetti, altro candidato del Pd al consiglio regionale e consigliere uscente, ribadisce l’importanza di lasciare «almeno una parziale destinazione sanitaria dell’area. Bisogna rispettare anche le decisioni dell’amministrazione comunale. Qui può trovare spazio un altro distretto, una casa della salute». Rossetti ribadisce infatti che a fronte della nascita dell’ospedale unico «c’è un deficit da recupare che è il territorio e bisogna lavorare molto su tutta la medicina territoriale» e conclude: «Bisogna riorganizzare l’intero territorio. Su Carrara sono state fatte delle scelte e anche su Massa credo che non debba essere dismessa completamente la funzione sanitaria di queste strutture».

Francesco Scolaro