
Scontri prima della disfida dei falò: "Atto sbagliato e deprecabile". I fuochisti chiedono sanzioni certe
Il falò di San Geminiano è stato un successo ma sono ancora accese le polemiche per la ’mischia’ tra fuochisti della notte dell’antivigilia della festa patronale. Lo scontro tra due gruppi avvenuto nella tradizionale dinamica che prevede il tentativo di bruciare anzitempo agli avversari la pira, ha causato una ferita alla testa di un fuochista della parrocchia di San Nicolò, che se l’è cavata con 5 punti di sutura. E’ volato anche qualche spintone da parte dei seguaci del patrono che volevano impedire l’attacco al falò. Vista la ferita, il trambusto poi si è sgonfiato. In seguito i fuochisti del patrono con una dichiarazione pubblica hanno preso le distanze dall’atteggiamento tenuto da chi ha sferrato il colpo, espellendolo dal gruppo. Ora sono i fuochisti di San Nicolò, che allestiscono la pira per Sant’Antonio il 17 gennaio, a ricostruire la vicenda in una nota.
"E’ stata un’aggressione ingiustificata e davvero inattesa. Dimostra che esiste un problema all’interno delle compagini, perché la passione per il proprio falò rischia di diventare un pretesto per dare sfogo a istinti che vengono giustificati dal tifo ma che in realtà sono da condannare fermamente: mancano di rispetto verso gli altri (come nel caso dell’incendio della nostra pira, 7 anni orsono) e mettono a rischio l’incolumità e la salute delle persone. La condanna di quanto è accaduto lunedì notte non è sufficiente, occorre che sia chiaro che chi compie certi gesti non deve essere più parte di questa realtà e dunque le scuse non bastano perché lo spettacolo continui".
E chiedono al Comune di Pontremoli di farsi garante dell’equidistanza tra le due squadre prevedendo sanzioni per chi trasgredisce. Inoltre si riservano qualunque decisione sul futuro se non in cambio di atteggiamenti responsabili. I fuochisti del patrono ancora prima di dare fuoco alla pira mercoledì sera, avevano letto un breve messaggio in cui hanno espresso "il loro dispiacere per i fatti accaduti nei giorni della costruzione del falò e per le ombre che questi hanno gettato sulla festa. Ci impegniamo da subito affinché episodi del genere non si verifichino più e a dare il nostro contributo perché la festa dei falò ritorni sui binari della sana competizione e della goliardia, che gli fa da contorno. Siamo certi di trovare la collaborazione di tutti per il raggiungimento di questi scopi". Intanto il sindaco Jacopo Ferri ha commentato l’accaduto.
"A volte si parla di più stando zitti, altre volte è meglio esprimersi – avverte – Altre volte ancora proprio parlando (poco o troppo) non si dice nulla. Spesso, certamente, non è facile capire cosa sia più indicato fare e quando semmai farlo, tantomeno per me. Quanto avvenuto nella notte tra il 29 ed il 30 gennaio sul Ponte della Cresa è assolutamente sbagliato e deprecabile: avrà le giuste conseguenze. I Faló, però, per me, restano, anche quest’anno, le piacevoli e intense visite nelle baracche di San Nicolò e di San Geminiano e soprattutto le emozioni: il 17 gennaio sotto il ponte Pompeo Spagnoli e poi dalle finestre del Vescovado. Grazie a quanti (e so bene che sono tantissimi) hanno fatto, e faranno, molto per vivere e valorizzare al meglio quelle emozioni, senza mai sottovalutare nulla e cercando di gestire ogni situazione, piacevole o spiacevole".
Natalino Benacci