NATALINO BENACCI
Cronaca

Scatta il restauro dell’antico monastero

La struttura ora fatiscente, sorta lungo la Via Francigena e inglobata nelle mura della città, diventerà in poco tempo una sala polivalente

di Natalino Benacci

Sono iniziati i lavori di restauro conservativo del refettorio nell’’ex Convento San Giacomo d’Altopascio inglobato nelle mura delle città. Lì si vedono ancora le strutture del monastero delle monache agostiniane che nel 1785 divenne un Conservatorio (cioè una casa religiosa retta da suore al servizio sociale della popolazione). Oggi Cappella e Conservatorio non sono più esistenti. Un complesso ormai fatiscente sulla Via Francigena che il Comune di Pontremoli e la Diocesi di Massa Carrara- Pontremoli hanno deciso di salvaguardare. La struttura si può osservare dal piazzale della stazione ferroviaria puntando gli occhi alla posizione retrostante dell’ attuale chiesta di San Giacomo d’Altopascio. L’intervento interesserà una superficie di circa 260 mq al piano terra, nella quale saranno allestite, una sala polifunzionale di 130 mq (capienza di circa 120 posti a sedere) con i relativi servizi igienici e, all’esterno, degli spazi accessori, per una superficie di circa 80 mq, che saranno utilizzati come disimpegno sull’accesso principale e consentiranno sia il superamento delle barriere architettoniche, che la realizzazione di un’ uscita di sicurezza. I committenti, due anni fa, avevano affidato all’architetto Stefania Pinzuti la progettazione di un primo intervento finanziato con 46mila euro da un bando della Regione Toscana finalizzato alla valorizzazione delle mura storiche. Le antiche mura hanno una storia meritevole di essere raccontata perché connessa con la storia devozionale della città. E naturalmente c’è di mezzo un miracolo, che ha fatto nascere il culto per la Madonna del Soccorso nella chiesa di san Giacomo. Secondo la tradizione il 25 gennaio 1518 il muratore Domenico Recoli, incaricato di demolire un muro per lavori da eseguirsi nel nuovo monastero femminile di S. Giacomo d’Altopascio, non avendo visto un’immagine di Maria raffigurata nell’atto di allattare il Bambino, probabilmente perché ricoperta da intonaco, la colpì con il martello. Sebbene esortato da un sacerdote a fermarsi rimase paralizzato al braccio. Per questo, scrive il cronista Campi, il muratore "riconosciuto il suo errore, chiese con le lacrime agli occhi il perdono e la sanità del braccio. Maria non gli fece mancare il suo soccorso, concedendo insieme con il perdono la sanità richiesta". A ricordare l’evento è lo storico pontremolese Paolo Lapi:"L’affresco della Vergine del Soccorso è diventato ‘l’unica devozione insigne di Maria’ della Diocesi di Brugnato, che all’epoca aveva la competenza sulla chiesa pontremolese e venne inserito, nel Seicento, in un altare ligneo, protetto da una grata e incorniciato da una tela raffigurante i Santi e i membri dell’Ordine agostiniano, tra cui un gruppo di monache del monastero pontremolese". Ma come si svilupperà l’iniziativa? " Il presente progetto nasce dalla volontà di conservare e valorizzare il tessuto storico della città di Pontremoli - spiega il sindaco Jacopo Ferri -- ed in particolare di punti strategici, come l’ex convento di San Giacomo d’Altopascio, in quanto elementi fortemente identitari da un punto di vista storico-culturale e religioso e fattori determinante dell’economia pontremolese. In particolare il progetto ipotizzato per l’ex refettorio, ha come obiettivo primario il riscoprire e valorizzare quest’ importante testimonianza storica e artistica nonché il rendere nuovamente fruibile la struttura abbandonata, in quanto fattore imprescindibile dalla conservazione del bene stesso".