REDAZIONE MASSA CARRARA

Sanac, nuovo incontro a Roma. Attesa per la quinta asta di vendita

Sarà la Regione a farsi carico della richiesta ufficiale al Ministero sottoscritta da sindacati, Comune e commissari

Sanac, nuovo incontro a Roma. Attesa per la quinta asta di vendita

La Regione Toscana, tramite il consigliere delegato al lavoro Valerio Fabiani, si farà carico di chiedere un incontro urgente al Ministero delle imprese e del made in Italy sulla vertenza Sanac attraverso una richiesta ufficiale che sarà sottoscritta nelle prossime ore da organizzazioni sindacali, Comune di Massa e commissari straordinari del gruppo. E’ questo il principale risultato emerso dal tavolo regionale convocato a Firenze e che si è svolto ieri mattina alla presenza del consigliere delegato Valerio Fabiani per il presidente Eugenio Giani, i segretari confederali di Cgil, Nicola Del Vecchio, Cisl, Andrea Figaia, i segretari di Filctem Cgil, Umberto Faita, Femca Cisl, Stefano Tenerini, e Uiltec Uil, Massimo Graziani, quest’ultimo anche con delega a rappresentare il segretario confederale Uil Franco Borghini, il sindaco di Massa Francesco Persiani, le Rsu di Massa, Paolo Faggioni e Jimmy Menchetti, l’amministratore delegato Rosario Fazio e il commissario straordinario Corrado Carrubba.

Una riunione che serviva a fare il punto della situazione sulla vertenza. "Abbiamo cercato di capire soprattutto che cosa accadrà dopo il 10 gennaio, termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la quinta asta di vendita del gruppo Sanac – sottolineano Faita, Tenerini e Graziani –. Non nutriamo molte speranze su un esito positivo perché rispetto alle precedenti non sono cambiate le condizioni: il capitolato di gara è lo stesso dei bandi precedenti e non c’è stata alcuna ripresa degli ordini dallo stabilimento ex Ilva di Taranto, oggi Acciaierie d’Italia, né cambi di prospettiva sul mercato in grado di rendere più appetibile il gruppo. Volevamo quindi capire che cosa sarà di Sanac dopo il 10 gennaio, in caso di ulteriore asta deserta. I commissari da un lato ci hanno dato rassicurazioni sulla tenuta economica e finanziaria del gruppo grazie al pagamento dei crediti pregressi da parte di Acciaierie d’Italia: gli stabilimenti possono reggere ancora diversi mesi, dandoci tempo di poter valutare tutte le possibilità. Dall’altra è anche vero che si tratta di equilibri precari, hanno rimarcato i commissari, perché senza una ripresa degli ordini e senza nuove quote di mercato è possibile che nel 2024 si renda necessario aumentare la Cassa integrazione a carico dei lavoratori. Su questo fronte, comunque, c’è l’impegno da parte dei commissari per il primo quadrimestre del 2024 durante il quale l’incidenza della cassa sarà pari a quella del 2023, con giornate lavorative utili alla maturazione dei ratei".

Il 2024 ha diversi appuntamenti decisivi, dalla gara del 10 gennaio al mese di maggio quando è previsto il cambio dei rapporti societari fra Governo tramite Invitalia e Arcelor Mittal in Acciaierie d’Italia. "Se è vero, come è stato prospettato – continuano si sindacalisti –, anche se non abbiamo riscontri né positivi né negativi in merito, che si prefigura un importante cambio di governance di Acciaierie, potrebbe essere la chiave di volta. I commissari sono stati chiari: se rientrasse anche solo un terzo dei vecchi ordini da Taranto verso Sanac, con l’attuale battente occupazionale il gruppo potrebbe tornare pienamente operativo con una Cig a zero. D’altronde soltanto Massa ha perso 50 lavoratori in questi anni. Se arrivasse la metà degli ordini, Sanac potrebbe persino tornare ad assumere".

Prima di sognare, però, bisogna avere risposte dal Governo da qui la richiesta di convocazione di un tavolo al Mimit entro il mese di gennaio: "Restiamo attenti e vigili: è una partita che non possiamo perdere".