REDAZIONE MASSA CARRARA

Sanac, c’è uno spiraglio. Offerta di acquisto da un’azienda leader:. Afv Beltrame Group

La busta sarà aperta la prossima settimana ma il nome trapela con forza. Il gruppo siderurgico bresciano vanta 7 stabilimenti in Italia e all’estero. Un fatturato che si aggira su 1,7 miliardi di euro, 2500 dipendenti. .

Sanac, c’è uno spiraglio. Offerta di acquisto da un’azienda leader:. Afv Beltrame Group

Le buste saranno aperte soltanto la prossima settimana ma c’è un nome che trapela con forza da Roma e che rimbalza nei corridoi degli uffici che stanno seguendo la vendita all’asta di Sanac. Sull’unica busta arrivata al notaio Mario De Angelis di Roma il riferimento sarebbe – e il condizionale è d’obbligo – ad Afv Beltrame Group. Stiamo parlando di un gruppo siderurgico del bresciano fra i leader in Italia con già stabilimenti attivi nel 2022, un fatturato dal bilancio del 2021 che si aggirava su 1,7 miliardi di euro, operativo a livello internazionale con 7 stabilimenti sparsi, oltre che in Italia, in Francia, Svizzera e Romania, dove ha completato un’operazione di acquisizione di una seconda acciaieria a Targoviste soltanto nel 2022. Un colosso italiano della siderurgia insomma, con 2.500 dipendenti, presente a livello commerciale in tutto il globo e che già nel 2021 faceva registrare circa 2,3 milioni di tonnellate di acciaio prodotte all’anno. Un gruppo solido, che si è lasciato alle spalle quella che era stata la crisi del 2012 e viaggia gonfie vele da tempo con importanti progetti di potenziamento ed espansione di cui a questo punto potrebbe persino far parte la Sanac con i suoi 4 stabilimenti che producono refrattari in Italia, di cui il principale a Massa.

"Fino all’apertura della busta, prevista la prossima settimana con il via libera del Ministero, non abbiamo certezze – sottolinea il deputato Alessandro Amorese –. Ma se si tratta del gruppo bresciano Beltrame, abbiamo notizie che sia una società interessante, una storica realtà della siderurgia italiana che peraltro in passato ha già avuto rapporti assidui con Sanac, anche recenti, in termini di commesse e collaborazione lavorativa. Quindi conoscono il gruppo Sanac, ed è una buona cosa, e in particolare lo stabilimento di Massa. Bisogna attendere perché siamo ancora nella fase della manifestazione di interesse, l’eventuale offerta del gruppo, se confermata, sarà valutata in un secondo momento. Se il nome fosse quello, potremmo comunque essere cautamente ottimisti".

Questo il fronte della quinta asta, con il termine di presentazione delle offerte che si era concluso il 10 gennaio. Si attendono però anche notizie da Taranto, dallo stabilimento ex Ilva e dalle prossime mosse del Governo nella querelle con Arcelor Mittal per il futuro di Acciaierie d’Italia. "Ho auto un incontro con la sottosegretaria Fausta Bergamotto, come annunciato – continua Amorese – e si attendono tutti gli sviluppi. Quella dell’Ilva è un’eredità pesante, la situazione di Acciaierie d’Italia rischiava di essere una polpetta avvelenata in grado di far sparire la filiera dell’acciaio italiano, ma ci interessa poco il rimpallo di responsabilità fra Calenda (Azione) e i 5Stelle. Il Governo sembra che sia pronto ad attuare un’inversione di tendenza, come annunciato dal ministro Adolfo Urso a Massa, e ad entrare in maniera preponderante nella governance della società. Lo abbiamo auspicato e lo riteniamo positivo".

Francesco Scolaro