Sanac, ordini dall’ex Ilva. Sempre più vicina la fine della cassa integrazione

Da Acciaierie d’Italia è arrivata la prima commessa e altre sono prossime. Cgil, Cisl e Uil: "Non cantiamo vittoria ma è un’inversione di tendenza"

Soddisfazione (cauta) dei sindacati Cgil, Cisl e Uil per il ritorno degli ordini alla Sanac

Soddisfazione (cauta) dei sindacati Cgil, Cisl e Uil per il ritorno degli ordini alla Sanac

Massa, 18 aprile 2024 – Gli ordini per il gruppo Sanac dall’ex Ilva di Taranto ci sono. Abbastanza da poter immaginare di riuscire ad azzerare la Cassa integrazione nello stabilimento di Massa già dal mese di maggio. I numeri forniti dai rappresentanti dell’azienda confermano soprattutto un’inversione di tendenza rispetto al passato. Dopo 3 anni, insomma, Sanac è uscita dalla ’blacklist’ dell’ex Ilva e gli effetti già si vedono dopo poche settimane. I sindacati per ora sono contenti, un cauto ottimismo.

"A oggi c’è un ordine consolidato e approvato di 7mila tonnellate da Acciaierie d’Italia – evidenzia Umberto Faita, segretario di Filctem Cgil – ma ci sono interlocuzioni in corso anche per altri ordinativi, ancora da approvare. Su Massa in particolare sono 1.800 tonnellate, pari al 10% di tutta la produzione fatta lo scorso anno. A livello di gruppo, 7mila tonnellate sono circa il 25% della produzione del 2023. Inoltre il gruppo ha pure un 5% in più sulle forniture esterne nel primo trimestre, extra AdI. Hanno permesso di far scendere la Cig al 6% e dal mese di maggio dovrebbe andare a zero. Un cauto ottimismo, in attesa anche di capire cosa accadrà quando si concluderà la due diligence, se il gruppo Beltrame presenterà un’offerta per Sanac oppure no".

"Come abbiamo sempre detto – prosegue Stefano Tenerini, segretario di Femca Cisl – Morselli ha lasciato le redini dopo aver quasi distrutto Taranto e tentato di azzerare Sanac. Siamo a 7mila tonnellate, lontani dalle 45mila di qualche anno fa a pieno regime, ma dobbiamo tenere conto anche delle congiunture internazionali. Comunque Sanac ha potenziato il suo reparto commerciale che ha consentito di migliorare i risultati extra AdI nel primo trimestre del 2024. Le fermate dello stabilimento previste in questo periodo, quindi, serviranno per la manutenzione straordinaria degli impianti che finora hanno operato solo a ranghi ridotti. Attendiamo l’esito della proposta di acquista di Beltrame che potrebbe aprire uno scenario diverso".

"Dall’incontro escono diverse notizie importante. E’ un cambio di fase che aspettavamo, si parla di ripresa degli ordini – evidenzia Massimo Graziani, segretario di Uiltec Uil –. Non mi sento di cantare vittoria ma parlerei di ritorno alla normalità. Era anormale, infatti, che un gruppo industriale di cui era socio lo Stato facesse la guerra a una società con commissari straordinari governata quindi dallo stesso Stato. Un ritorno alla normalità, perché qui si sono fatte cose che in altri paesi non sarebbero successe. Una situazione diversa che potrebbe stimolare ancora di più l’interesse del gruppo Beltrame che ora si trova al posto giusto nel momento giusto. Esprimo anche un personale apprezzamento per il metodo con cui si stanno muovendo i commissari. L’unica nota negativa riguarda il personale: oggi Sanac ha 262 dipendenti. Siamo partiti da 400. A Massa siamo circa 80, dai 160 di alcuni anni fa. Sarò soddisfatto solo quando potremo restituire alla città uno stabilimento a piena capacità produttiva in grado di dare alla città 80 posti di lavoro ad altrettante famiglie".

Notizie che confermano le anticipazioni del deputato di FdI Alessandro Amorese: "Gli ordini sono partiti e sono continuati ad arrivare – commenta –. Arriviamo qui dopo un lungo percorso che ho seguito assieme al Governo sin dall’inizio, confermando le dichiarazioni del ministro Adolfo Urso. Non è un punto di arrivo: tutto andrà seguito e monitorato costantemente affinché la vertenza Sanac possa davvero concludersi al meglio".