La Sanac e il ritorno degli ordini. Pd e Cgil smorzano gli entusiasmi: "E’ presto per cantare vittoria"

I parlamentari Dem e i sindacalisti attaccano Fratelli d’Italia e parlano di "risultato politico inesistente"

La Sanac e il ritorno degli ordini. Pd e Cgil smorzano gli entusiasmi: "E’ presto per cantare vittoria"

La Sanac e il ritorno degli ordini. Pd e Cgil smorzano gli entusiasmi: "E’ presto per cantare vittoria"

E’ scontro, politico ma anche ‘sindacale’, sulla Sanac. La notizia della ripartenza degli ordini da parte dell’ex Ilva, annunciata dal deputato di FdI, Alessandro Amorese, al momento non convince né il Pd né Cgil e Filctem Cgil. "Esultare per un risultato politico inesistente, come ha fatto Fratelli d’Italia, mentre 100 lavoratori a Massa non hanno invece alcuna certezza, non è il comportamento che ci si aspetta da un partito di governo – scrive il deputato Emiliano Fossi con i colleghi parlamentari Marco Simiani e Marco Furfaro -. Da oltre un anno presentiamo interrogazioni al Ministro del Made in Italy sulle prospettive di Sanac e anche gli impegni approvati dal Parlamento nell’ultimo ordine del giorno depositato dal Pd vengono sconfessati dai fatti. Ad oggi, come confermano i sindacati, gli ordini non sono ancora arrivati né si conoscono prospettive sul rilancio dell’azienda". Sulla stessa linea i segretari provinciali di Cgil, Nicola Del Vecchio, e Filctem Cgil, Umberto Faita. "La situazione è piena di incertezze. Orgoglio potrà esserci quando torneranno gli ordini e le commesse dell’ex-Ilva visto che ad oggi i lavoratori sono ancora in Cassa integrazione a rotazione e lo saranno per mesi. La corsa ad intestarsi i meriti della soluzione, che è ancora lontana, è sciacallaggio politico. L’incertezza della situazione di Taranto lascia più di un interrogativo rispetto alla ripresa completa della filiera dell’acciaio, di cui Sanac è parte integrante. Ci troviamo oggi alla vigilia della chiusura della Due Diligence rispetto all’ipotesi di acquisizione di Sanac da parte del gruppo Beltrame. In tal senso auspichiamo un esito positivo di questa vicenda. Dall’inizio della vertenza Sanac, abbiamo sostenuto la necessità di riattivare gli ordinativi. Se questo accadrà sarà merito della determinazione dei lavoratori che non hanno mai smesso di difendere il proprio posto di lavoro".

Non si fa attendere la replica di Amorese che si rivolge ai parlamentari del Pd e in particolare a Fossi definito ‘livoroso’. "Invece di essere contento per i grandi passi, strumentalizza i lavoratori, perché non riesce a sfogare il proprio senso di inadeguatezza. Prendiamo atto che la distanza fisica dalla fabbrica assume un valore pesantemente negativo. Se la sinistra si fosse attivata ed adoperata davvero, avendo avuto 7 anni, per gli operai della Sanac, oggi queste persone non sarebbero in cassa integrazione. Le nostre promesse invece sono fatti: commissario sostituito, riattivazione delle commesse ed una gara che può portare all’acquisizione delle unità produttive senza frazionamento. I primi ordini, con camion che portano il cemento partiti da Vado Ligure alla volta di Massa, sono solo l’ultima dimostrazione, in ordine di tempo, del nostro impegno".