
Nino Galloni
Massa, 14 maggio 2019 - Per 29 ANNI ogni mattina ha spalancato i portoni del Duomo massese, ha pulito le navate e cappelline, ha sistemato i fiori sull’altare , ha messo i libretti sopra le panche, ha preparato tutto per la messa, in modo generoso, sempre con un sorriso per i parrocchiani e per i fedeli. Senza percepire una lira e poi un euro. Da pochi mesi Nino Galloni (nella foto) non è più il sagrestano del Duomo, è tornato ad abitare ad Antona e in tanti rimpiangono il suo sorriso e la sua gentelizza.
Quasi trent’anni da sagrestano del Duomo: come è iniziata la sua esperienza?
«Quando sono andato in pensione. Per me non è stato un lavoro, ma una bella esperienza che mi ha permesso di vivere nell’appartamento della Diocesi e di conoscere tanta gente».
Una esperienza anche ricca di responsabilità?
«Certo! Ero io che aprivo la chiesa e che avevo le chiavi del Duomo, insomma scherzando dico che ho avuto le chiavi di San Pietro!».
In trenta anni da sagrestano le cose sono cambiate?
«Certamente del resto è cambiato il mondo. Ho affiancato diversi sacerdoti e ovviamente i rapporti non sono stati uguali con tutti. Le persone sono diverse».
Come è stato, invece, il rapporto con i parrocchiani, con i cittadini?
«E’ stato un bel rapporto del quale ho dei bei ricordi. Un sorriso, una parola... ci si conosceva tutti. Aprire la chiesa, preparare tutto per la messa e poi chiudere i portoni la sera. Insomma una esperienza intensa ed impegnativa».
Da poco questa esperienza è terminata e lei si è trasferito ad Antona dove ha ristutturato casa. Farà ancora il sagrestano?
«No. La mia esperienza è terminata e poi, come dicevo, è cambiato il mondo». Nino Galloni sorride e quel sorriso per 29 anni è stato il sorriso che ha donato alla comunità parrocchiale del Duomo di Massa, lui sagrestano volontario. Oggi anche in questo ambito tutto è cambiato.