MICHELE SCUTO
Cronaca

Romagnano, ricetta per la rinascita. Il quartiere ‘si cura’ con la socialità

Parte il progetto: educatori in strada, laboratori di videomaking, giardinieri per il parco e sportelli di ascolto

La presentazione. a palazzo comunale del progetto “SICURAmente Romagnano” (foto di Paola Nizza)

La presentazione. a palazzo comunale del progetto “SICURAmente Romagnano” (foto di Paola Nizza)

Se la sicurezza fosse una questione di vicinato – di sguardi che si incrociano al parco, di mani che piantano alberi e di giovani che riscoprono il proprio quartiere con una telecamera in mano – Massa avrebbe appena scritto il suo manifesto. Si chiama “SICURAmente Romagnano”, ed è il progetto da 75 mila euro finanziato dalla Regione Toscana che capovolge l’idea tradizionale di presidio urbano: meno pattuglie, più reti sociali. "La sicurezza si costruisce con la cura degli spazi pubblici e il protagonismo dei cittadini", sintetizza il sindaco Francesco Persiani, convinto che l’iniziativa possa "contagiare" altri quartieri. L’assessore Francesco Mangiaracina è l’anima dell’iniziativa, diventata un progetto che è arrivato tra i primi cinque classificati nella graduatoria regionale nell’ambito del bando finanziato da risorse del Fondo Sociale Europeo 2021 -2027. "Non basta tamponare le emergenze: servono processi stabili di inclusione e cittadinanza. Vogliamo – ha aggiunto Mangiaracina – che il quartiere si riconosca in un progetto che parte dalla comunità e non cali dall’alto".

Il cantiere sociale si sviluppa su più assi. Il primo è l’educativa di strada realizzata attraverso gli educatori della cooperativa Lindbergh e dell’associazione Grande Età Uisp: batteranno vie, piazze e cortili per intercettare i ragazzi, proporre attività e offrire ascolto. A ruota partono i laboratori di videomaking, affidati alla cooperativa “Intrecci”, con l’obiettivo di produrre brevi clip e campagne social capaci di raccontare Romagnano attraverso lo sguardo dei suoi abitanti. Al verde pubblico pensa “La Foglia del Tè”, storica cooperativa di inserimento lavorativo: due giardinieri affiancheranno cittadini volontari nella manutenzione del parco, trasformando un’area oggi poco vissuta in un presidio di socialità.

Non si tratta di semplice maquillage: la mappatura del territorio, già avviata, verificherà bisogni e potenzialità in tempo reale per tarare gli interventi successivi. Sul versante dei servizi, nasceranno tre sportelli: lavoro, mediazione sociale e facilitazione digitale. Il primo, in raccordo con il Centro per l’Impiego e le agenzie formative, orienterà disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione; il secondo offrirà supporto nei conflitti di vicinato e nei percorsi amministrativi; il terzo aiuterà cittadini – anziani prima di tutti – a districarsi tra Spid, PagoPa e burocrazia online sempre più numerosa.

"La distanza fra istituzioni e persone si riduce se si forniscono strumenti concreti, non promesse", osserva l’assessore Mangiaracina. Il progetto scommette anche su scuola e sport. Romagnano Calcio, Massese Calcio e il comitato Uisp cureranno un laboratorio di arbitraggio: fischietto in mano, i ragazzi impareranno che regole e rispetto valgono dentro ma anche fuori dal campo. A completare la rete ci saranno i volontari di “Ada”, impegnati con gli anziani, e quelli di “Acca”, che lavorano sui disturbi alimentari: due fronti diversi ma ugualmente cruciali per la coesione. Il cronoprogramma scandisce i prossimi dodici mesi: apertura dei social dedicati al progetto, avvio dei laboratori, monitoraggio partecipato, restituzione pubblica. Il gran finale sarà una festa di quartiere nel parco riqualificato, cena comunitaria compresa. Non un epilogo, assicurano dal Comune, ma l’inizio di un metodo da esportare.