Ripresi i lavori alla mensa dei poveri Per l’estate stop ai pasti da asporto

Alla Caritas si torna a vedere la luce dopo la lunga interruzione dovuta ai ritardi nella consegna dei materiali

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di Laura Sacchetti

Sono ripartiti i lavori strutturali alla mensa dei poveri Caritas di Cervara. Dopo qualche mese di interruzione, a causa di ritardi nella consegna dei materiali necessari, finalmente ieri mattina la ditta incaricata ha ricominciato a lavorare. "Pochi giorni prima di Natale avevo fatto un sopralluogo per verificare lo stato dei fatti – spiega Marco Guidi, assessore ai lavori pubblici del comune di Massa –, perché effettivamente il cantiere era fermo già da tempo. La ditta mi aveva spiegato che purtroppo c’è stata difficoltà nel reperimento delle materie prime. Sono contento che ieri sono tornati gli operai a proseguire i lavori e l’auspicio è di terminare le opere strutturali prima dell’inizio dell’estate. Il progetto riguarda in primo luogo il rifacimento delle fondamenta sulle quali poi verrà realizzata la struttura che prevede spazi più dignitosi e decorosi per l’accoglienza degli utenti e dove i volontari potranno svolgere il loro lavoro in un ambiente più idoneo. E’ un intervento fortemente atteso dalla città soprattutto in un periodo dove le difficoltà economiche stanno colpendo le fasce più fragili della popolazione. Il lavoro della mensa dei poveri Caritas, infatti, è aumentato ed è importante come amministratori essere vicini alla comunità. Il progetto rientra tra quelli finanziati con il bando delle periferie e ammonta a circa 200mila euro".

Se c’è un servizio che funziona, infatti, è proprio quello della mensa Caritas di Cervara, dove ogni giorno vengono garantiti pasti caldi e completi a circa una cinquantina di persone. Da quasi tre anni i volontari del centro sono costretti a fornire i pasti in modalità asporto, prima a causa della pandemia e poi perché la mensa è interessata da questi lavori strutturali. L’opera di ripristino è iniziata in autunno, con la promessa che sarebbe stata ultimata in primavera. "Siamo contenti di rivedere gli operai – afferma Paolo Mannucci, responsabile della mensa dei poveri di don Giuseppe Cipollini – e ringraziamo l’assessore Guidi per l’attenzione che ha dimostrato. Adesso speriamo di vedere al più presto ultimata la struttura, perché la situazione inizia ad essere davvero gravosa sia in termini umani sia in termini economici. Queste persone, per lo più italiani, mangiano all’aperto in qualsiasi condizione meteorologica. Per noi poi le spese sono cresciute molto con l’asporto, perché dobbiamo usare tutti materiali usa e getta, compostabili, che hanno raggiunto costi alti. A questo si aggiunge il fatto che sono diminuite sensibilmente le donazioni e da anni non possiamo più organizzare la sagra parrocchiale che ci aiutava a sostenere economicamente questo sistema. Purtroppo questa è la realtà, ma noi non molliamo e ogni giorno cerchiamo di garantire a chi bussa alla nostra porta un pasto caldo".

In media la mensa dei poveri offre una cinquantina di pasti al giorno e distribuisce mediamente ogni mese novanta pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. La maggior parte degli utenti sono italiani (circa una trentina ogni giorno), il restante stranieri, di cui più della metà stanziali.