Rifiutarono di farsi il vaccino Respinti i ricorsi dei quattro docenti

Ieri in Tribunale il giudice del Lavoro Augusto Lama ha rigettato le richieste degli insegnanti apuani. Uno di loro venne contagiato dal Covid e automaticamente aveva ottenuto la certificazione verde

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di Alfredo Marchetti

Rifiutarono di farsi il vaccino: respinti dal giudice del Lavoro Augusto Lama tutti i ricorsi dei quattro docenti apuani. Erano arrivati alle carte bollate perché secondo loro la campagna vaccinale contro il Coronavirus non era legittima. Nonostante i richiami dei vari istituti avevano tirato dritto volendo far valere le loro ragioni nelle sedi opportune. Sospesi, si erano sentiti lesi nei loro diritti e avevano deciso di scendere in guerra e avere una risposta dalla giustizia. Ieri è arrivata la sentenza di Lama, che di fatto boccia i ricorsi e rimanda a un’eventuale causa civile i rimborsi degli stipendi mancanti per i quattro docenti, da gennaio a oggi. Il primo caso riguarda un docente l’istituto Gentileschi di Carrara lo aveva informato dell’obbligo di vaccinazione contro il Covid. Il docente inizialmente aveva risposto alla scuola che non poteva fare il vaccino per motivi di salute, poi, il giorno dopo, aveva inviato alla scuola la ricevuta della prenotazione del vaccino da effettuare a Carrarafiere, senza però mostrare la data in cui sarebbe avvenuta. Non avendo dimostrato di essersi sottoposto alla campagna vaccinale, il docente è stato sospeso il 10 gennaio. C’è un però: nel primo mese dell’anno il docente ha contratto il virus e quindi ha ottenuto il Green pass in automatico. Questo aveva portato alla revoca del provvedimento di sospensione. E quindi il giudice, nelle 14 pagine della decisione, fa notare che "sono del tutto venute meno le ragioni di urgenza del presente ricorso cautelare", perché il docente è tornato al suo posto.

C’è poi il caso della maestra massese, a ruolo nella scuola primaria dell’istituto comprensivo ’Don Milani’ di Massa, sospesa il 24 gennaio perché sprovvista del Green pass. La maestra si era giustificata con la scuola in una precedente mail del 4 gennaio che non poteva effettuare la vaccinazione perché in isolamento a causa di un contatto con un parente. La scuola le aveva risposto che avrebbe dovuto presentare almeno la prenotazione al vaccino, richiesta esaudita dalla maestra, salvo poi rifiutarsi di farsi somministrare la dose contro il Covid. La maestra è stata reintegrata, ma con mansioni diverse da quelle precedenti, non a contatto con colleghi o studenti.

C’è poi la storia della collega, sempre della ’Don Milani’, originaria di Carrara: la docente aveva rifiutato di sottostare alla campagna vaccinale giudicandola illegittima. Anche l’insegnante era rimasta senza stipendio e con un ruolo di supporto all’istituto, lontano però da potenziali contatti con il personale scolastico e gli studenti. Infine c’è il caso della professoressa sempre del ’Gentileschi’ di Carrara, sospesa dal lavoro il 17 gennaio per non essersi vaccinata. Se due giorni prima la professoressa aveva informato la scuola di aver prenotato il vaccino, nella mail successiva si dice contraria alla campagna vaccinale perché ritenuta illegittima.