ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Report, il ritorno. Santucci: "Non giudico". La rabbia dei cavatori sotto i riflettori di Rai 3

Ieri la nuova puntata della trasmissione che ha mandato sottosopra l’intero mondo del lapideo. Iovene di nuovo in città ha seguito il corteo .

Report, il ritorno. Santucci: "Non giudico". La rabbia dei cavatori sotto i riflettori di Rai 3

Report, il ritorno. Santucci: "Non giudico". La rabbia dei cavatori sotto i riflettori di Rai 3

La rabbia dei lavoratori del marmo protagonista della trasmissione Report di ieri sera. La puntata della scorsa domenica in città ha scatenato un ciclone di indignazione per le parole dell’imprenditore del marmo Alberto Franchi, "qua si fanno male perché sono deficienti", riferite agli operai e alla sicurezza sul lavoro delle cave. Un ciclone di cui ha parlato la stampa internazionale (come riferito dal giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci), e che vede già un effetto a catena stile Chiara Ferragni sulla Fum, impresa quotata in borsa con un fatturato annuo da 76 milioni di euro.

Un fuorionda sfuggito mentre il giornalista Bernardo Iovene si trovava nella cava di Franchi. I lavoratori del distretto apuo versiliese hanno manifestato in più di duemila davanti alla Franchi Umberto Marmi di Nazzano per esprimere sdegno e richiedere maggiori tutela e sicurezza. In corteo anche normali cittadini, studenti e familiari delle vittime sul lavoro in cava, tutti ripresi dalle telecamere di Report. Tra loro Sceila ed Elisabetta, le sorelle di Riccardo Troian, morto sul lavoro a diciassette anni schiacciato da un blocco di marmo. A Report, ieri sera, hanno sfilano le immagini del corteo di mercoledì scorso contro le parole di Franchi, tra cui "non fan niente" ma guadagno bene, organizzato da Fenealuil Toscana, Filca Cisl e Fillea Cgil e a cui hanno partecipato la sindaca Serena Arrighi e numerosi esponenti del Pd toscano e nazionale. "Basta morti sul lavoro" recitava lo striscione della Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, mentre il corteo proseguiva con le bandiere sventolanti dei sindacati verso la sede di Confindustria. E mentre il conduttore di Report di Rai 3, il giornalista Sigfrido Ranucci, parlava di imbarazzo, Fabrizio Santucci di Confindustria ha detto: "Dopo le parole di Franchi c’è stata una sommossa su cui lui prenderà le sue posizioni. Non spetta a me oggi parlare di lui – ha detto riferito alle frasi di Franchi –, si muore in edilizia, per le strade, bisogna stare attenti perché ogni lavoro è difficile. Il marmo come ogni settore è un settore pericoloso e bisogna stare attenti".

Di ‘buonsenso morto’ ha parlato Andrea Figaia della Cisl ai microfoni di Report, mentre il segretario della Camera del lavoro, Nicola Del Vecchio incitava alla lotta per regole certe e chiara. E poi le denunce a fiume dei lavoratori del marmo, qualcuno ha anche detto "Franchi l’altro giorno ha fatto lavorare i suoi operai sotto l’acqua – la pioggia Ndr – per tutto il giorno". Insomma Report ha parlato di dignità calpestata dei lavoratori da parte di Franchi, azienda con 45 dipendenti con un patrimonio netto da 113 milioni di euro, e che l’economista Gian Gaetano Bellavia, esperto di diritto penale dell’economia ha definito (parlando di alcune imprese del lapideo), come di aziende che superano i fatturati della droga e di colossi della moda come Prada e Armani. Valori enormi secondo Report, non comparabili con nessuna azienda manifatturiera italiana, con pochi lavoratori e dove perdono la vita numerosi lavoratori. E poi spazio alle lacrime con le testimonianze dei familiari delle vittime, Elisabetta Troian, Caterina Meini e la figlia Chiara, rispettivamente moglie e figlie di un altro martire del lavoro, Marco Pisanelli. In corteo anche don Leonardo Biancalani, in rappresentanza del vescovo Mario Maccari, che ha auspicato a un dialogo in cui anche al vescovo piacerebbe contribuire. E poi Ranucci cita la Nazione che ha pubblicato le scuse di Franchi che ha parlato di "parole inappropriate".