ILARIA VALLERINI
Cronaca

Massa Carrara, la battaglia per un registro provinciale dei tumori, “Sarebbe un alleato”

Parla il presidente Lilt Massa Carrara, Pietro Bianchi. “Ancora lettera morta, ma potremmo in questo modo mappare i casi”

Massa Carrara, 24 settembre 2024 – Il registro provinciale dei tumori? Resta lettera morta. Una situazione ’impantanata’ nonostante che le associazioni che si occupano di malattie oncologiche, tra cui la Lilt, si battano da anni affinché venga fatto questo passo.

“Si tratta di uno strumento fondamentale – spiega a La Nazione il presidente dell’associazione provinciale Lilt Massa Carrara, Pietro Bianchi –, ma attualmente l’attenzione si è concentrata sul nuovo studio sugli effetti del 5G”.

Infatti è recente la delibera della Regione che dà il via allo studio sugli effetti del 5G per capire se ci sia una correlazione fra i tumori accusati dalla popolazione e i campi elettromagnetici generati dalle stazioni radio che punteggiano la Toscana. E già fa parlare. “Perché spendere soldi pubblici, quando uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha già dimostrato che non c’è evidenza scientifica di una correlazione con leucemie e linfomi? Questi sforzi potrebbero essere veicolati verso la costituzione di un registro provinciale dei tumori”, rimarca Bianchi.

Al momento quali strumenti avete a disposizione per monitorare i casi?

“Al momento ci basiamo esclusivamente sul sesto rapporto Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) del 2023 sull’impatto dell’inquinamento sull’ambiente e sulla salute umana che si basa su proiezioni”.

Quale quadro emerge da questo studio?

“Sembrerebbe che nelle aree ad alto tasso di inquinamento a livello nazionale risulta che ci sia una pecentuale di linfomi aumentata”.

Quali sono le cause?

“I tumori possono avere varie cause di sviluppo. Il rapporto ’Sentieri’ prende in considerazione le aree SIN in Toscana, ovvero “Siti di interesse nazionale per le bonifiche“ che sono aree in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi o di aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali e/o pericolosi che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario da avere determinato questo riconoscimento particolare. In Toscana sono Massa Carrara, Livorno, Piombino e Orbetello”.

Quali sono i tumori più diffusi in provincia?

“Comporta una maggiore incidenza di sviluppo di tumori al polmone, ematologici, colon retto e fegato. C’è da dire però che il 43% delle malattie sono determinate dai nostri stili di vita tra cui fumo, alimentazione scorretta, scarsa attività fisica e abuso di bevande alcoliche e anche da uno stato socioeconomico deprivato. La nostra provincia ha anche questo problema”.

Cosa cambierebbe con il registro?

“Più che la conoscenza di quanti e quali tipi di tumori ci possono essere sarebbe interessante poter disporre della geolocalizzazione dei tumori. Per farle un esempio, sarebbe interessante sapere se una zona ha un più elevato livello di tumori polmonari rispetto ad un’altra. Con il registro provinciale dei tumori al momento dell’analisi istologica potremmo analizzare da un punto di vista geografico dove vive e lavora il paziente in modo da capire se c’è una distribuzione casuale dei tumori nella nostra provincia oppure se in alcune aree c’è una percentuale di un tipo di tumori maggiore. In questo modo potremmo effettuare campagne di sensibilizzazione e prevenzione più mirate.

Basti pensare che oggigiorno solo circa il 60% delle donne chiamate a fare uno screening di prevenzione del tumore al seno ha partecipato ed è la percentuale più alta”.