ANDREA LUPARIA
Cronaca

Rapina un negozio con un coltello ma lo inseguono: condannato a 4 anni

Il malvivente (nato in Marocco) era in libertà provvisoria per un precedente reato

Il giudice Alessandro Trinci

Massa, 7 ottobre 2017 - E’ STATO condannato a 4 anni e questa volta andrà in carcere (forse). Parliamo del giovane marocchino arrestato il 25 gennaio 2017 a Pontremoli per rapina. La storia del suo arresto fece un certo scalpore in città, anche grazie al coraggio dimostrato da un negoziante e da un commesso. Non faremo i loro nomi per tutelarli, ma senza di loro probabilmente ci sarebbe un malvivente in più libero. Facciamo un minimo di storia. Il 25 gennaio di quest’anno a Pontremoli fa freddo ma i negozi sono aperti. In uno di questi, che vende anche super alcolici, ad un certo punto entra un giovane. E’ vestito normalmente e non attira particolare attenzione anche perchè è di altezza media, la carnagione non è chiara ma nemmeno scura e parla italiano. Il ragazzo sembra cercare un prodotto particolare, proprio come tanti clienti. Poi però si impadronisce di una botiglia di amaretto e si dirige verso l’uscita. Ma il suo comportamento non è passato inosservato. Il titolare del negozio gli impone di fermarsi e cerca di trattenerlo.

Lui, agilissimo, si divincola e cerca di darsi la fuga ma sono in due, questa volta, a tentare di fermarlo. Oltre al titolare del locale c’è anche un commesso. A quel punto l’arabo estrae dalla tasca un coltello e sfida l’inseguitore più vicino: «Vieni vieni che chiariamo tutto». Malgrado la paura, i due uomini riescono in qualche modo a rallentare la fuga del marocchino che poco dopo viene arrestato dai carabinieri della compagnia di Pontremoli. E così si scopre che il giovane, malgrado l’età, non è incensurato. Nato in Marocco nel 1992, è da tempo in Italia, ma come irregolare. Non solo. E’ già stato fermato per un precedente reato e condannato. Il giudice però non l’aveva mandato in cella concedendogli vari benefici di legge. Ieri mattina, in Tribunale a Massa, c’era anche lui in aula, insieme all’avvocato.

A chiedere la condanna è stato il pubblico ministero Roberta Moramarco. Il giudice Alessandro Trinci, dopo una camera di consiglio durata una cinquantina di minuti, ha accolto la tesi accusatoria e l’ha condannato a 4 anni per rapina con le attenuanti equivalenti alle aggravanti. Non solo. Lo ha anche condannato a pagare le spese processuali, lo ha interdetto dai pubblici uffici e gli ha revocato i benefici di legge, compresa la sospensione della pena. In teoria, il giovane marocchino avrà un cumulo di pena e i quattro anni di quest’ultima condanna si sommeranno alla precedente pena. Ora dovrebbe andare in cella. In teoria.