MASSA
Le immagini d’epoca raccolte da Giuliano Marselli raccontano la storia della Zona Industriale Apuana dal 1938 al 1960. Una mostra fotografica, inaugurata al Museo etnologico degli Uliveti durante la festa della Madonna, sarà visitabile fino all’1 giugno (ore 10-12) a ingresso libero. Marselli ha ripercorso la storia della Zia che venne creata per cercare di assorbire l’elevato livello di disoccupazione dovuto alla crisi marmifera che si registrò tra il 1930 e il 1936. La costituzione della Zona Industriale nel 1938 fu la soluzione del Governo contro la crisi, amplificata nel 1936 quando la Società delle Nazioni vietò di esportare in Italia materiale bellico e materie prime per l’industria, oltre alla concessione di crediti.
A servizio della Zona industriale furono potenziate una serie di infrastrutture, come il porto di Marina di Carrara e la ferrovia Marmifera, si creò una nuova stazione ferroviaria specifica. Parallelamente vennero realizzati anche quartieri operai come Melara e Nazzano a Carrara, Castagnola e Romagnano a Massa. Le domande che ottennero l’autorizzazione per l’insediamento furono 70, di queste già nel 1939 alcune iniziarono l’attività, altre partirono entro il 1943. All’inizio della guerra mondiale si ebbe un aumento della produzione negli stabilimenti metalmeccanici coinvolti nelle forniture belliche. Ma dopo l’8 settembre 1943 cominciò un fermo progressivo dell’attività produttiva. Alla fine della guerra dei 44 stabilimenti ancora attivi 11 furono distrutti, altri gravemente danneggiati. Poi la lenta ripresa facilitata dalla creazione del Consorzio Zia, fino agli anni Sessanta, ma la fine delle agevolazioni fiscali e tariffarie crearono un lento declino.
A. M. Fru.