MICHELE SCUTO
Cronaca

Giovani ciceroni... digitali. Gli studenti del ‘Salvetti’ raccontano in un’app le opere del museo Mug2

Hanno selezionato alcune sculture per raccontarle in italiano, inglese, francese e spagnolo con testi scritti, immagini e versioni audio .

Un gruppo di studenti trasformati in giovani ciceroni digitali, capaci di raccontare l’arte contemporanea con strumenti multimediali, passione e competenze professionali. È questo il cuore del progetto dell’Istituto Tecnico Turistico Salvetti di Massa, che ha portato le classi quarta e quinta B a realizzare una guida multilingue per le opere di Ugo Guidi, disponibile sulla piattaforma izi.TRAVEL. Un’esperienza educativa che unisce formazione, innovazione e valorizzazione del territorio. Al centro dell’iniziativa, il museo MUG2 di Massa, dedicato al celebre scultore toscano. Dopo aver visitato la sede originaria di Forte dei Marmi e approfondito l’opera dell’artista, gli studenti hanno selezionato alcune sculture per raccontarle in quattro lingue – italiano, inglese, francese e spagnolo – con testi scritti, immagini e versioni audio. Il tutto confezionato in un’app accessibile a cittadini, visitatori e turisti. "Una dimostrazione di come la scuola possa davvero formare i nostri giovani con professionalità e amore per il territorio", ha dichiarato il sindaco di Massa, Francesco Persiani. "I ragazzi hanno saputo coniugare conoscenza, spirito di iniziativa e nuove tecnologie, offrendo un contributo concreto alla promozione culturale".

Fondamentale il ruolo di Vittorio Guidi, figlio dell’artista e direttore del museo, che ha accompagnato gli studenti nel percorso di scoperta e selezione delle opere. "Abbiamo sviluppato il progetto durante l’anno scolastico, partendo dalla visita al museo – ha spiegato –. I ragazzi hanno approfondito la conoscenza delle oltre 500 sculture di mio padre, e alcune di queste sono state scelte per arricchire la narrazione del MUG2. È stato un bellissimo esempio di valorizzazione dell’arte e della didattica". Entusiasta anche Rebecca, una studentessa coinvolta nell’iniziativa: "È stata un’esperienza diversa dal solito, più aperta e coinvolgente. Abbiamo potuto lavorare in gruppo, parlare con i professori in modo più diretto, confrontarci. Soprattutto, abbiamo acquisito competenze culturali e linguistiche, ma anche tecniche. È stato utile anche in chiave lavorativa".

Il progetto rientra nel quadro del service learning, metodologia che unisce apprendimento e servizio alla comunità, e che l’Istituto Salvetti promuove in diversi percorsi formativi. "I ragazzi hanno potuto imparare divertendosi e confrontandosi con figure professionali – spiega la dirigente scolastica Addolorata Langella –. Il museo ha messo a disposizione competenze artistiche e comunicative, mentre gli studenti hanno portato una visione giovane e dinamica dell’arte, applicando concretamente ciò che studiano ogni giorno". A supportarli, un’équipe di docenti delle diverse discipline: Alessandra Venturelli per l’inglese, Daniela Tonarelli per il francese, Monica del Padrone per lo spagnolo, Silvia Susini per l’italiano e Cristina Pighini per arte e territorio, con il coordinamento del team informatico con il supporto di Andrea Ginocchi. Un lavoro corale, che ha permesso agli studenti di trasformarsi in narratori dell’arte, con uno sguardo consapevole sul patrimonio culturale locale dimostrando come i giovani, se messi nella condizione giusta, possano sorprendere con competenza, passione e creatività.